Casa esplosa a Canale Monterano, parla Luigi Chiaretti: “Ho scavato nelle macerie per ritrovare il volto di mio figlio Simone”.
La famiglia Chiaretti, vittima della propria casa esplosa nel Comune di Canale Monterano (in provincia di Roma), può ritenersi fortunata. Simone, il giovane 18enne rimasto sotto le macerie ieri, è sopravvissuto al crollo della dimora ed essere rimasto per quasi due ore sotto le macerie, in condizioni di salute che fortunatamente sono risultate meno gravi di quello che si era ipotizzato nella giornata di ieri pomeriggio.
Parla Luigi Chiaretti, vittima della casa esplosa a Canale Monterano
A parlare ai microfoni de La Repubblica è Luigi Chiaretti, padre di Simone e sopravvissuto anche lui alla vicenda. Al momento dell’esplosione, l’uomo si trovava con la propria moglie a fare colazione con degli amici. Il forte boato l’ha fatto correre verso l’abitazione, dove subito si è attivato per cercare il giovane figlio sotto le macerie della palazzina saltata in aria.
La ricerca di Simone Chiaretti sotto le macerie di Canale Monterano
Luigi cerca dal primo momento Simone sotto le macerie, rivelandosi la prima persona che ha prestato soccorso sul posto. Cerca disperatamente il volto del ragazzo tra il cumulo di macerie che fino a pochi minuti prima erano la loro casa, animando la speranza in lui una volta trovati gli occhi del giovane. “Mio figlio si è svegliato sotto le macerie. Ho scavato piangendo finché ho visto il suo viso, Simone era vivo”.
Il salvataggio di Simone Chiaretti
Luigi scava, senza fermarsi un attimo. La giacca nera che indossava per essere andato a fare colazione, con il passare dei minuti si sporca in quel cumulo di macerie e detriti, prendendo un colore marroncino chiaro. La famiglia, nella giornata di ieri, ha perso tutto ma non la vita del giovane Simone. Tra la commozione del genitore, Chiaretti dice apertamente: “Abbiamo perso tutto, la casa, la macchina sventrata, ma abbiamo ancora Simone“. Il 18enne può ritenersi fortunato, in quanto è vivo e ha riportato solo alcune lesioni alle gambe, diagnosticate con almeno due settimane di prognosi.