Caso di violenza domestica a Formia: un ragazzo picchia la propria compagna ucraina per fuori da un locale della città.
Nella notte del 30 dicembre, i Carabinieri della Stazione di Formia hanno arrestato un uomo di 32 anni, residente in città e già noto alle forze dell’ordine per specifici precedenti di polizia legati alla violenza domestica. L’accusa nei confronti dell’uomo è quella di aver brutalmente aggredito la propria compagna, una giovane ucraina di 26 anni, in una violenta scenata avvenuta in via Vitruvio intorno alle 01:30.
Violenza domestica nella notte a Formia: aggredita una ragazza ucraina
L’aggressione, caratterizzata da calci e pugni, è stata fermata grazie all’intervento tempestivo di alcuni clienti di un locale nelle vicinanze e successivamente da una pattuglia di Carabinieri in servizio di prevenzione e repressione dei reati. La vittima, visibilmente provata e con numerose contusioni al viso e al collo, è stata prontamente soccorsa dai militari, che hanno richiesto l’intervento del personale del 118. Trasportata d’urgenza all’Ospedale Civile di Formia, la giovane ha ricevuto le cure del caso per le ferite riportate.
Il fermo dell’aggressore
Nel frattempo, i Carabinieri hanno fermato e identificato l’aggressore, portandolo presso gli Uffici della Caserma Carabinieri di Formia. Qui sono scattate indagini serrate volte a ricostruire la dinamica dell’aggressione e accertare le responsabilità dell’uomo. Grazie alla collaborazione della vittima e dei testimoni, è emerso che l’aggressore aveva un passato caratterizzato da episodi simili, configurando la condotta come maltrattamenti in ambito domestico. I due convivevano stabilmente, ma le indagini hanno rivelato precedenti episodi di violenza.
L’arresto per la normativa di legge sul codice rosso nella violenza di genere
In ottemperanza alla normativa del “codice rosso”, l’uomo è stato tratto in arresto in flagranza e successivamente associato presso la Casa Circondariale di Cassino. Gli investigatori hanno cristallizzato le fonti di prova, eliminando ogni ombra di dubbio sulla responsabilità dell’aggressore.