È stato fermato l’anziano che il 1° gennaio ha portato la moglie già morta in un ospedale, sostenendo fosse “caduta dalle scale”. I carabinieri che sono interventi, allertati dai sanitari su disposizione della Procura, hanno proceduto al fermo dell’anziano. I magistrati inquirenti temono infatti che l’uomo possa scappare.
Si è presentato all’ospedale di Viterbo chiedendo aiuto per la moglie, ma in realtà la donna era già morta. Agli inquirenti però i conti non tornano sul “come” abbia perso la vita. Secondo l’uomo, la coniuge sarebbe caduta rovinosamente per le scale di casa loro, nel Comune di Sant’Oreste. La procura di Tivoli ha però disposto il fermo dell’indiziato perché sono ancora in corso gli accertamenti: il timore è che l’uomo possa darsi alla fuga.
Si presenta con la moglie morta in ospedale: “È caduta dalle scale”. Indaga la Procura di Tivoli
L’uomo il 1° gennaio 2024 aveva trasportato la moglie in auto all’ospedale dicendo che era caduta in seguito a un malore. Il personale medico, che non ha potuto fare altro che constatare il decesso, ha allertato perciò i carabinieri.
I militari delle compagnie di Civita Castellana e di Bracciano, sopraggiunti sul posto, hanno raccolto numerosi indizi e tracce. A quanto reso noto dalla Procura di Tivoli, dopo il sequestro dell’abitazione dei due coniugi, dove si sarebbe verificato l’accaduto, è stato emesso il decreto di fermo per il coniuge, sussistendo il concreto pericolo di fuga dell’uomo.
Sequestrata l’abitazione dei due coniugi: accusato il marito di omicidio aggravato
I carabinieri, coordinati dalla procura di Tivoli, hanno fermato con l’accusa di omicidio aggravato il 73enne accusato di aver ucciso sua moglie, una 71enne. Sono in corso accertamenti, anche di natura tecnica, per la completa ricostruzione dei fatti. Tra queste, gli inquirenti stanno cercando di capire se prima del decesso della donna si siano mai verificati episodi di violenze domestiche antecedenti di qualunque natura (fisiche o psicologiche). Secondo quanto precisano i pm, non risultano denunce pregresse per violenza domestica nei confronti dell’uomo.