E’ stata recuperata la salma dell’escursionista romano, Marco Pecoraio, morto sul Gran Sasso. Il 58enne è precipitato a valle per circa 400 metri nella serata del 31 dicembre scorso tra Monte Portella e Pizzo Cefalone, un tratto che viene considerato particolarmente pericoloso. A dare l’allarme è stato il 46enne che si trovava in compagnia della vittima, messo in salvo nel pomeriggio di ieri.
Le condizioni meteo avverse hanno impedito il recupero del corpo nel pomeriggio di ieri
Soccorso alpino d’Abruzzo, la Guardia di Finanza e i Vigili del fuoco hanno avuto non poche difficoltà a raggiungere il 58enne a causa delle condizioni meteo avverse. Il forte vento ha creato problemi all’atterraggio dell’elicottero del 118. Alla fine i soccorritori sono riusciti a raggiungere Marco Pecoraio, constatarne il decesso e mettere in sicurezza la salma, così da proteggerla dal forte vento, per predisporre l’intervento di recupero nelle ore successive, con meteo più favorevole.
Stamattina il corpo di Marco Pecoraio è stato recuperato dai soccorsi
Solo nella mattinata di oggi, infatti, i soccorritori sono riusciti a nelle operazioni di recupero del corpo dell’escursionista che è rimasto vittima del tragico incidente mentre, insieme all’amico, stava facendo ritorno a Campo Imperatore. Sembrerebbe che a provocare la tragica caduta sia stata una lingua di ghiaccio sulla quale il 58enne ha messo i piedi scivolando per 400 metri.
L’autorità giudiziaria ha disposto che la salma sia messa a disposizione dei familiari
L’elicottero del 118 è riuscito ad atterrare nei pressi del punto in cui si trovava il corpo dell’uomo solo nelle prime ore di oggi, 1 gennaio 2024, e i soccorritori hanno potuto procedere al recupero di Marco Pecoraio. L’autorità giudiziaria, di fronte all’evidenza di una morte provocata da un incidente accidentale, ha disposto che la salma dell’uomo sia messa immediatamente a disposizione dei familiari che procederanno nei prossimi giorni a dare l’ultimo saluto al 58enne.