Aprilia, botti di Capodanno vietati nel Comune. Il Sindaco firma l’ordinanza anche per tutelare l’ambiente. Le possibili sanzioni.
Aprilia dice no ai botti di Capodanno. Il Comune dirama l’ordinanza firmata dal Sindaco. Niente petardi e altri tipi di fumogeni fino al 6 gennaio prossimo. Il motivo è chiaro: non è solo questione di tutela per animali, cani e gatti hanno comunque un occhio di riguardo nel corso di festività come quella di San Silvestro. Si tratta di una nuova consapevolezza che passa dalla tutela ambientale.
Gli amici a quattro zampe, come li ha chiamati il Primo Cittadino, sono importanti ma è ancor più importante l’ambiente. I botti di Capodanno infatti alimentano le sostanze inquinanti e la CO2. Evitarne la diffusione è principale compito dei Comuni nel Lazio e in tutta Italia pertanto l’ordinanza è vista come atto dovuto.
Aprilia, basta botti di Capodanno: l’ordinanza del Sindaco
Infatti arriva il plauso dei cittadini che si dicono soddisfatti della decisione, previste multe salatissime per chi è sorpreso a utilizzare determinati petardi, anche i fuochi d’artificio dovranno aspettare. Questo determina una nuova condizione di tolleranza: si va da 25.00 a 500.00 euro di sanzione per chi trasgredisce le regole vigenti. Una scelta che potrebbe fare da apripista per il futuro. L’intrattenimento all’insegna del rispetto dell’ambiente. Anche questo vuol dire evoluzione.
“L’amministrazione – sottolinea il sindaco Lanfranco Principi – avverte il dovere morale di predisporre tutte le azioni volte a prevenire possibili incidenti derivanti dall’uso incauto di botti, petardi e materiali esplosivi. Ogni anno le cronache riportano un resoconto tragico degli incidenti e delle mutilazioni, soprattutto a danno di minori, che derivano dall’uso di fuochi d’artificio e similari. Inoltre, le sofferenze arrecate ai nostri amici a quattro zampe, il danno ambientale legato a emissioni e difficoltà di smaltimento di tale tipologia di rifiuto, ci hanno spinto a prevedere questa misura restrittiva a tutela dei nostri cittadini”.