Alcuni attivisti hanno fatto irruzione durante un concerto dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia chiedendo ai partecipanti di “preservare la bellezza di spettacoli” come quello a cui stavano assistendo. L’unico modo per farlo, un risveglio collettivo delle coscienze su come sopravvivere agli eventi climatici estremi e aiutare la collettività.
Applausi, fischi e lacrime. Sul palco dell’Auditorium Parco della Musica di Roma sono andate in scena il 21 dicembre le “note della catastrofe”. Questo l’appello con cui gli attivisti di Ultima Generazione si sono presentati sul palco durante l’esecuzione del “Messia” di Händel, a cura dell’Accademica Nazionale di Santa Cecilia. “Questi eventi bellissimi non ci saranno più quando le persone lotteranno per la sopravvivenza”, è intervenuta una di loro, cercando di richiamare l’attenzione dei presenti, a risponderle un coro di applausi ma anche di fischi, mentre la ragazza è stata trascinata via dalla security.
Attivitsta di Ultima generazione in lacrime durante un concerto all’Auditorium: “La meraviglia va preservata”
Mentre direttore di orchestra e musicisti procedevano a esibirsi, gli attivisti sono saliti sul palco dell’Auditorium per portare il loro grido di allarme e condividerlo coi presenti. Seduti, sguardo fisso verso il pubblico e indosso delle magliette di denuncia, hanno calamitato l’attenzione delle persone sulla loro protresta inizialmente silenziosa, per poi prendere la parola.
I tre ragazzi si sono seduti e hanno manifestato la loro posizione suscitando diverse reazioni fra il pubblico. Chi ha fischiato, con tanto di pollice verso il basso e nvitando i ragazzi ad allontanarsi, chi invece ha manifestato il proprio consenso con degli applausi. La sicurezza ha poi trascinato i manifestanti via dal palco mentre tentavano di diffondere il loro messaggio. “La nostra vita va avanti nonostante tutto, le persone guardano lo spettacolo mentre altre perdono la vita e la loro casa per eventi climatici estremi“, è intervenuta un’attivista, “Non è normale arrivare a fare delle cose del genere per chiedere aiuto al nostro governo: le persone stanno morendo a causa degli eventi climatici estremi. Questi eventi bellissimi non ci saranno più quando le persone lotteranno per la sopravvivenza, le persone non potranno più assistere a questa bellezza. La meraviglia va preservata”.
Attivisti di Ultima generazione trascinati via dal palco dopo un concerto: “Questi eventi non ci saranno più”
In lacrime, una delle attiviste che ha spiegato le proprie ragioni consolata ai piedi del palco, mentre qualche spettatore esprimeva il proprio dissenso. Il concerto si è comunque chiuso regolarmente nonostante la manifestazione di Ultima generazione. L’azione di ieri all’Auditorium Parco della musica, fa seguito a quella della scorsa settimana, quando l’ultima protesta di Ultima generazione, non autorizzata, si è svolta davanti a Palazzo Chigi. In quella occasione i poliziotti hanno portato via di peso due attivisti.
Lo scopo di questi blitz è creare consapevolezza intorno alla Campagna “fondo di riparazione”, chiesto a gran voce dal collettivo ambientalista per sostenere le vittime dei danni delle catastrofi climatiche. Per questo i manifestanti di Ultima generazione hanno bloccato ieri l’esecuzione del “Messia” di Händel, dell’Accademica Nazionale di Santa Cecilia. Al celebre momento dell’Allelujah, gli attivisti sono saliti sul palco per portare “un grido” di allarme: “Questo non è un Natale di gioia”. Al contrario, l’umanità “ha aperto le porte dell’inferno come denunciato dal Segretario Generale dell’Onu”, hanno detto i tre ragazzi che si sono seduti ai piedi di John Nelson, direttore d’orchestra, davanti ai coristi.