Termovalorizzatore a Roma, botta e risposta a distanza tra Gualtieri e Veronica Felici. Il Sindaco di Pomezia ha replicato alle dichiarazioni del Primo Cittadino capitolino nel corso della trasmissione di Rai 1 “Un giorno da pecora”.
Continua a far discutere il progetto di Roma Capitale di realizzare l’ormai famoso termovalorizzatore per risolvere l’emergenza rifiuti della città eterna. Mentre da un lato è stata indetta la gara per costruire il mega impianto, dall’altro monta la protesta di comitati e cittadini per cercarne di contrastarne la costruzione. Ma per il Sindaco di Roma, invece, non ci “sarebbero particolari proteste” e per questo “l’iter va avanti”.
Parole che, chiaramente, hanno scatenato la reazione dei territori di bacino – che subiranno tutte le conseguenze impattanti dell’inceneritore – che hanno deciso di replicare per le rime. In testa il Sindaco di Pomezia Veronica Felici e a seguire il Comitato No inceneritore di Roma.
Veronica Felici: “Gualtieri non vede e non sente”
“Abbiamo scoperto che Roberto Gualtieri, oltre a non sentire, riesce neanche a non vedere: non sente perché
non è riuscito ad ascoltare tutte le motivazioni per le quali costruire un “termovalorizzatore”, come lo chiama lui – anche se di fatto è un vero e proprio inceneritore – a Santa Palomba è una follia. Non vede perché non è riuscito ad accorgersi delle centinaia di persone arrivate sotto il Campidoglio a manifestare contro la costruzione di questo ecomostro”, dichiara il Veronica Felici.
“Noto con piacere che il Sindaco di Città Metropolitana riporti analisi su come le altre città europee gestiscano lo smaltimento dei rifiuti. Si dimentica sempre però – il nostro caro Sindaco – che non sta parlando di piazzare un inceneritore della città di Roma, ma in un territorio che coinvolge la città di Pomezia e i Comuni limitrofi! Avesse fatto tutte queste belle considerazioni “green” perché intenzionato a istallare l’inceneritore nel territorio del Comune di Roma, lo avremmo ascoltato molto volentieri. Così, invece, Roberto Gualtieri continua a fare l’ecologista con il Comune degli altri”, conclude il sindaco di Pomezia.
Il Comitato No Inceneritore: “Basta propaganda”
“Se Gualtieri vuole la protesta, l’ avrà”. A rincarare la dose è Alessandro Lepidini, portavoce del Comitato no inceneritore a Santa Palomba, in risposta alle dichiarazioni di Gualtieri nella trasmissione “un giorno da pecora”. “Le battute di ieri di Gualtieri hanno quasi del comico quando afferma che l’impianto andrà avanti perché non ha destato particolari proteste ed è sostenuto dal PD”. Ciò che è sconcertante – prosegue il portavoce del Comitato – è la pochezza degli argomenti sempre più poveri usati dal Commissario di governo”.
“Continua a magnificare un impianto che a suo dire farebbe risparmiare ma, dati alla mano, non ha mai spiegato nei dettagli come non potendolo spiegare. Prosegue nella sua narrazione, ripetuta ormai ossessivamente, ma del tutto infondata: basti considerare il famigerato impianto sperimentale di cattura della CO2, smentita dal bando stesso al pari dell’entrata in esercizio dell’impianto. Quanto alla cattura della CO2 si raggiunge infatti la ridicola quantità di 400 tonnellate l’anno a fronte di oltre 400.000 tonnellate emesse ogni anno. O ancora, quasi a volersene autoconvincere, la dichiarazione sull’ entrata in funzione per il 2026, quando il cronoprogramma del bando prevede il solo collaudo nei primi mesi del 2028. Una narrazione facile da demolire”.
“Chiediamo incontro tv a Gualtieri”
“Torno a sollecitare un confronto televisivo per avere la giusta cassa di risonanza e dimostrare come questo progetto sia semplicemente un’operazione legata agli interessi economico-finanziari che dall’inizio l’hanno promossa senza nessun reale vantaggio per i Romani. Si tratta, invece, di un crimine ambientale di cui Roma non può e non deve macchiarsi. Se Gualtieri vuol difendere il suo disegno inceneritorista – conclude Lepidini – abbandoni la propaganda unilaterale a rete unificate e accetti il confronto televisivo chiesto da un cittadino romano che vive nell’ estrema periferia dove con le sue decisioni commissariali porterebbe per sempre devastazione dai Castelli al mare”.