I medici hanno fatto il possibile ma, dopo due giorni di cure, è morto all’ospedale San Camillo il ragazzo di 16 anni che si è sparato, nel pomeriggio di martedì 12 dicembre, nel suo appartamento in zona Tor de Cenci, alla periferia di Roma.
Non ce l’ha fatto il 16enne che lo scorso martedì, 12 dicembre, si era sparato un colpo alla testa usando la pistola del padre, una guardia giurata. Il ragazzo era stato trasportato d’urgenza all’Ospedale San Camillo di Roma e medicato per ferita d’arma da fuoco, ma nonostante le cure dei sanitari il paziente è venuto a mancare questa mattina, 14 dicembre, per le gravi lesioni craniche provocate dallo sparo. I genitori hanno disposto la donazione degli organi, il prelievo è previsto nella notte di oggi all’interno delle sale operatorie dell’azienda ospedaliera.
Si chiude in bagno e si spara alla testa: in corso le indagini per comprendere le cause
Non sono ancora chiare le motivazioni che avrebbero portato il ragazzo a togliersi la vita. Il 12 dicembre si trovava in casa, in zona Tor ‘De Cenci, nel IX Municipio, e si sarebbe chiuso in bagno, presumibilmente dopo un litigio o un rimprovero della famiglia, che viveva con lui. Il ragazzo si sarebbe quindi appropriato della pistola del padre, detenuta regolarmente, si sarebbe ferito a morte verso le 18 di martedì scorso. Nonostante i soccorsi e i tentativi estremi per salvarlo in ospedale, dopo 36 ore di agonia i medici hanno constatato il decesso.