Maxi operazione della Guardia di Finanza: sgominata associazione per truffa e riciclaggio: arresti anche nel Lazio.
I finanzieri della Compagnia di Faenza hanno smantellato un’associazione criminale specializzata in truffa, riciclaggio ed emissione di fatture false. Il GIP del Tribunale di Ravenna ha emesso quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti membri dell’organizzazione, accusati di aver ottenuto indebiti profitti per circa 2 milioni di euro, danneggiando oltre 500 persone residenti in 13 Regioni italiane, tra cui anche il Lazio.
L’operazione della Guardia di Finanza contro l’associazione dedita in truffa e riciclaggio: arresti anche nel Lazio
L’indagine, condotta in modo approfondito dalla Compagnia di Faenza, ha rivelato un intricato schema di frode orchestrato da un individuo di Ravenna. Questo individuo aveva promesso falsamente a ignari cittadini la possibilità di accedere a finanziamenti erogati da organismi dell’Unione Europea, incluso un possibile finanziamento a fondo perduto, al fine di fornire liquidità alle imprese o coprire bisogni familiari. Complessivamente, i quattro membri dell’associazione avevano promesso finanziamenti per un totale di 50 milioni di euro, ma i fondi europei erano completamente inesistenti.
Le indagini condotto della Guardia di Finanza nel Lazio
Il meccanismo di frode prevedeva la richiesta alle vittime di versare un compenso sui conti bancari di società con sede a Roma, Viareggio e Cagliari, a titolo di pagamento per l’istruttoria necessaria all’avvio della pratica di finanziamento. Questo compenso, una volta decurtata la quota parte spettante alle società coinvolte, finiva sistematicamente nelle mani del soggetto di Ravenna. Per nascondere le tracce dei proventi illecitamente acquisiti, venivano emesse fatture false a nome della società di cui quest’ultimo risultava titolare.
Le denuncia delle vittime per truffa
Le vittime della truffa presentavano una varietà di casi, dalla richiesta di finanziamenti per compravendite immobiliari a istanze per fronteggiare crisi di liquidità familiare. In alcuni casi, le vittime avevano già stipulato compromessi basandosi su risorse finanziarie che non sarebbero mai arrivate. L’operazione delle Fiamme Gialle ravennati dimostra l’impegno costante della Guardia di Finanza nel contrastare ogni forma di illegalità, proteggendo non solo l’integrità e il corretto impiego delle risorse pubbliche ma anche le imprese oneste e i cittadini. Va sottolineato che il procedimento penale è ancora in corso nella fase delle indagini preliminari, e le responsabilità penali saranno accertate solo con una sentenza irrevocabile, nel rispetto del principio della presunzione di innocenza.