Nel tranquillo contesto di Frosinone, ciò che inizialmente sembrava un gioco tra amici ha preso una piega inquietante, portando dodici giovani ragazze a diventare vittime di estorsione e revenge porn su Telegram. Il processo, in programma per il 22 dicembre, vede PC, 29 anni, di Ceccano; ALP, 33 anni, residente a Castro Dei Volsci, e PDS, romano di 32 anni, imputati di aver orchestrato questo giro pericoloso.
Il caso di revenge porn su Telegram nella zona di Frosinone
Il caso è emerso quando le vittime, fidandosi dei loro “amici”, hanno scattato foto compromettenti, inconsapevoli che sarebbero state utilizzate contro di loro. I tre imputati, tutti incensurati, sono stati smascherati dopo che le autorità hanno sequestrato i loro telefoni e computer, scoprendo che le immagini a luci rosse erano scambiate in ben 140 gruppi Telegram.
Le foto delle ragazze minorenni sui canali pornografici di Telegram
Da un inizio che sembrava un innocuo gioco, le richieste dei tre giovani sono diventate sempre più pressanti, costringendo le vittime, tra cui anche due ragazzine di 13 anni, a consegnare materiale compromettente. Minacciando di violare la privacy dei familiari attraverso abilità informatiche apparentemente eccezionali, i colpevoli hanno costretto le ragazze a cedere alle loro richieste.
L’incubo per le ragazze di Frosinone
Ciò che era iniziato come un’illusione di amicizia o la promessa di un futuro nello spettacolo, come spiega Il Messaggero, si è trasformato in un incubo di ricatti. Dalle immagini inizialmente spinte, le richieste si sono intensificate fino a costringere le giovani a denunciare l’accaduto. Alcune foto sarebbero persino finite su siti porno e varie chat, rendendo ancor più grave l’accusa, che include sia estorsione che revenge porn.
I difensori delle ragazze vittime di revenge porn
L’associazione “Insieme a Marianna”, rappresentata dall’avvocato Antonella Liberatori, si è costituita parte civile nel processo insieme ad altre parti offese, difese dagli avvocati Cristiana Sordi, Gianmarco De Robertis e Claudia Sorrenti. Amici, parenti e genitori, completamente ignari di ciò che stavano vivendo le ragazze, vedranno finalmente la giustizia affrontare questo oscuro capitolo della vita delle giovani coinvolte.