Continua il nostro viaggio quotidiano alla scoperta di storie e curiosità di Roma e del Lazio. Oggi siamo nella Capitale d’Italia e parliamo di qualcosa che ha a che fare con una famosissima piazza a pochi metri dalla stazione Termini. Parliamo di piazza dei Cinquecento.
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Un po’ di storia
Prima di addentrarci in quello che è il focus del giorno, come sempre un po’ di storia. Abbiamo detto che piazza dei Cinquecento si trova a poca distanza dalla stazione Termini. E allora, andiamo a vedere qualche curiosità della principale stazione della Capitale. Ci avvaliamo del prezioso aiuto del sito turistico ufficiale del Comune di Roma.
Situata in pieno centro città, in piazza dei Cinquecento, tra via Marsala e via Giovanni Giolitti, la Stazione Termini ricopre un ruolo di primaria importanza nel sistema di trasporto cittadino, regionale, nazionale e internazionale, con i suoi 225.000 mq e i circa 850 treni al giorno che ogni anno servono 150 milioni di viaggiatori.
Edificata nel 1867 su progetto dell’architetto Salvatore Bianchi, tra i campi e le vigne che allora popolavano il rione Castro Pretorio, sembrò troppo grande rispetto ai bisogni della Capitale dello Stato Pontificio che allora contava poco più di 180mila abitanti. Qualche anno dopo, però, era già insufficiente ai bisogni di una popolazione in rapida crescita.
La ‘nascita’ della stazione Termini
Iniziarono così i necessari interventi di ampliamento con l’aggiunta di binari e capannoni provvisori. Tuttavia, fino al 1905, l’edificio principale mantenne le sue dimensioni originali.
Nel 1925, l’architetto Angiolo Mazzoni fu incaricato di progettare un nuovo ampliamento per il vecchio fabbricato di Salvatore Bianchi. Dopo numerose modifiche, il progetto definitivo fu approvato il 3 febbraio 1939. Questo prevedeva la costruzione di un avancorpo monumentale, di un imponente porticato e di un atrio di 12mila mq, totalmente vuoto, che aveva l’intento unico di strabiliare i viaggiatori che lo avrebbero percorso. Ai servizi per il viaggio erano invece destinati i corpi laterali.
Per quanto riguarda le decorazioni interne, Mazzoni voleva rappresentare l’Italia con i pregiati marmi nazionali che ancora oggi possiamo ammirare sui rivestimenti delle pareti in alcune zone della stazione, come la gigantesca cappa mazzoniana, un raro esempio di architettura futurista, visibile nell’omonima ala della stazione.
Lo stop per lo scoppio della guerra
I lavori furono interrotti per la Seconda Guerra Mondiale, al termine della quale venne riesaminato il progetto in termini di economicità e funzionalità, piuttosto che di monumentalità. Nel 1947, quindi, fu bandito un nuovo concorso i cui vincitori, il gruppo Montuori Vitellozzi, avrebbero completato l’opera di Mazzoni. Fu realizzata anche l’iconica tettoia detta “dinosauro”, una struttura dalle linee chiare e moderne che si concilia perfettamente con le antiche mura difensive.
Alla fine dei lavori, la Stazione Termini assunse la forma che conosciamo oggi: un mix di stili fra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta, integrati con interventi in chiave moderna. Venne inaugurata il 20 dicembre 1950.
I servizi che offre la stazione a poca distanza da piazza dei Cinquecento
Dopo accurati e attenti restauri, la Stazione offre, oltre a numerosi servizi dedicati ai viaggiatori, tra cui una nuova biglietteria, strutture di informazione potenziate, biglietterie automatiche, un nuovo deposito bagagli, una spaziosa Sala Viaggiatori e servizi igienici costantemente presidiati.
Al suo interno, il Forum Termini è un centro servizi di 14.000 mq con un’ampia scelta di negozi e prodotti per tutti i gusti. La Galleria Centrale che fa da collegamento pedonale fra via Marsala e via Giolitti, infine, propone idee per lo shopping, ristoranti e fast food.
Per quale motivo piazza dei Cinquecento si chiama così?
Veniamo ora al focus del giorno: per quale motivo piazza dei Cinquecento si chiama così?
Fino al 1886, piazza dei Cinquecento era soprannominata ‘Piazza di Termini’ per via della vicinanza del luogo alle Terme di Diocleziano. Poi il 26 gennaio 1887 una colonna di 548 soldati guidati dal tenente colonnello Tommaso Giovanni De Cristoforis cadde sotto il fuoco soldati etiopi di Ras Alula durante la Guerra d’Eritrea nella battaglia di Dogali.
Per ricordare i militari morti in battaglia, venne eretto nello stesso anno un obelisco egiziano dall’architetto Francesco Azzurri nei pressi della Stazione Termini e successivamente spostato nel 1925 dove si trova oggi, a Viale Einaudi, davanti alle Terme di Diocleziano.