Non tutti sanno cosa sia, ma soprattutto quale sia l’origine del nome ‘Fraschetta’. I buongustai o gli estimatori di vino sanno che certamente è un locale nel quale si mangia bene e, probabilmente, si beve anche meglio. Pochi, invece, sanno che deve il suo nome proprio da ‘frasca’, quel ramoscello ricco di foglie che era usanza attaccare fuori dall’osteria per annunciare che il vino nuovo era pronto da bere. Una sorta di invito alla clientela. Anche se una cosa sembra essere risaputa da tutti: se c’è una ‘fraschetta’ allora c’è anche buon vino…
Fraschette nel tempo sono diventate un mix tra osteria e ristorante
Ma nel tempo questi locali, nati prima di tutto sui Castelli romani, sono diventati noti anche per le pietanze che servono alla loro clientela. Piatti semplici della tradizione romana, ma estremamente gustosi e, oggi, anche molto ricercati. Le fraschette hanno, pertanto, assunto il significato, nel tempo, di un mix tra osteria, ristorante, locale tipico nel quale è possibile godere a pieno dei sapori di una volta in un’atmosfera familiare, accogliente ed estremamente gioiosa. Non è, infatti, una stranezza scegliere proprio i Castelli romani per una gita fuoriporta ‘mangereccia’.
In tempi meno recenti erano semplici osterie nelle quali bere buon vino
In tempi meno recenti, si trattava di semplici osterie nelle quali degustare il vino novello. Non erano dotate di cucina, pertanto la bevanda di Bacco veniva servita accompagnata da pane casereccio e spesso anche da uova sode, tanto per accompagnare la mescita del vino. C’era anche chi portava con sé il cibo all’interno di un fagotto, i cosiddetti ‘fagottari’. Col trascorrere del tempo hanno assunto altra dimensione e anche significato e oggi sono veri e propri locali di ristoro.
Le fraschette hanno origine ad Ariccia
Se inizialmente qualcuno pensava di attribuire le origini delle fraschette a Frascati per assonanza del nome, oggi sembra certo che si tratta di realtà che hanno avuto le loro origini ad Ariccia, uno dei paesini più belli e più caratteristici dei Castelli romani. Tutt’ora Ariccia è piena di fraschette, soprattutto tra i vicoli del centro storico, nelle quali, però, oggi è possibile gustare oltre al vino anche uno squisito menù. Scopriamo insieme quali sono i piatti tipici che vengono serviti nelle fraschette.
Cosa si può mangiare oggi nelle fraschette? Qual è il menù tipico?
La ‘regina’ di Ariccia resta indubbiamente la porchetta, femmina del maiale lasciata intera, ma svuotata e disossata che viene cotta allo spiedo o in forno e condito. Da tutte le parti d’Italia e del mondo si raggiunge il piccolo centro sui colli romani per assaggiare la vera porchetta, come da tradizione. Ma ormai nelle fraschette vengono preparate anche altre pietanze. Il menù è solitamente a base di un antipasto di terra fatto di salumi e formaggi locali, accompagnati da bruschette e salsicce di cinghiale. Non mancano però dei primi piatti tipi della cucina romana, e tra tutti, la carbonara e l’amatriciana. Piatti che vengono accompagnati dalla ‘Romanella’ un vino rosso frizzantino dal sapore dolce. Come ogni cosa anche questo vino ha una sua storia precisa. Prende, infatti, il suo nome dalla perpetua del cardinale Ferdinando taverna, Giovanna Ranaldi, che era stata soprannominata ‘Romanella’. Sarebbe stata quest’ultima a provocare la fermentazione di questo vino rosso, un errore che è entrato a far parte della tradizione.
Tanti i vini preparati sui Colli Albani
I clienti delle fraschette possono scegliere, però, tra una varietà di vini che sono tipici dei Colli Albani che vengono solitamente serviti in caraffe. Oggi sono davvero tanti i vini prodotti sui Colli Albani e tra gli altri: Malvasia bianca di Candia, Trebbiano, Malvasia del Lazio, ma anche spumanti.