Un pericolo per le coltivazioni e gli allevamenti del Lazio. L’ultimo incubo degli imprenditori agricoli laziali, infatti, sono le cimici. Secondo il parere degli esperti di etologia, a recare particolare problemi sarebbe la specie della cimice cinese, un animale alieno all’ambiente europeo e che si sarebbe instaurato nelle nostre zone solo negli ultimi anni, probabilmente come conseguenza dei trasporti commerciali con l’estero e l’Estremo Oriente.
L’invasione delle cimici nel Lazio: un pericolo per l’agricoltura regionale
La specie animale della cimice asiatica, meglio conosciuta col nome scientifico di Halyomorpha halys, è un insetto polifago proveniente dalle zone della Cina. Secondo i dati in nostro possesso, questo particolare insetto è arrivato in Italia a partire dal 2010, probabilmente viaggiando a bordo delle navi mercantili e container che viaggiano tra l’Italia e l’Asia, in particolare quelle provenienti dal Mar Cinese Orientale e il Mar Rosso.
La grande facilità di riproduzione della cimice asiatica
Tale tipologia di cimice, al pari della sua stessa specie, ha l’abilità di riprodursi con grande facilità e soprattutto con migliaia di simili in poco tempo. Ecco perché, nel giro di pochi anni – se non mesi – si è potuto tranquillamente parlare di un’invasione della cimice cinese sia in Europa che in Italia. Il nostro territorio, peraltro, più soggetto alla sua presenza, essendo la porta dell’Europa sul Mar Mediterraneo coi propri porti.
Assaltati campi e allevamenti di bestiame
Le cimici, come prevedibile, non si sono stazionate solo nei porti dove viaggiava il transito commerciale diretto in Europa e proveniente dall’Africa o l’Asia. In tal senso, questa tipologia d’insetti nel tempo, hanno voluto trovare anche l’habitat più ideale alla loro sopravvivenza dove poter mangiare e soprattutto riprodursi. Il primo passo, anni fa, fu quello di spostarsi verso le campagne della costa italiana, prendendo d’assalto i campi coltivato e successivamente gli allevamenti di bestiame. Solo da lì, successivamente hanno deciso di addentrarsi nella Penisola e gradualmente iniziare il proprio viaggio verso il centro dell’Europa.
Un danno economico per gli imprenditori agricoli
Come avvenuto per esempio nel Lazio, la presenza della cimice cinese ha sentenziato un grave danno economico per gli imprenditori locali impegnati nel settore degli allevamenti o dell’agricoltura. Intere piantagioni rovinate dalla presenza di questi insetti, con animali di allevamento che hanno dovuto, pure loro, fare i conti con queste specie: tipologie di insetti che, oltretutto, sono facile veicolo di malattie per tutta la filiera legata agli animali da allevamento.
L’arrivo della cimice asiatica nel Lazio
Secondo il parere degli esperti etologi, l’arrivo nel Lazio della cimice asiatica sarebbe sorprendentemente recente. I primi avvistamenti, infatti, si sarebbero susseguiti solamente a partire dal 2020. Resta come, almeno in tre anni, questa tipologia d’insetti abbiano velocemente colonizzato il nostro territorio e comportato, nel giro di poco tempo, un drastico colpo all’economia del settore agricolo laziale.
Cosa cerca la cimice asiatica nel Lazio?
L’insetto, come detto, cerca le aree dove si rende possibile e più semplice la propria sopravvivenza. In tal senso, la cimice asiatica si è insediata in precise aree della Regione Lazio, dove l’animale ha trovato le piante con cui si nutre abitualmente. In tal senso, le cimici asiatiche si sono insediate all’interno dei campi come noccioline, campi di frutti e verdure o coltivazioni a base di zucchero. In queste aree, sempre sentendo il parere degli esperti, si sarebbero insediate negli anni le colonie di questa tipologie di insetti. Come prevedibile, il danno economico si riscontra all’interno di queste coltivazioni, che sarebbero dovute poi finire sul mercato per i cittadini: produzioni purtroppo escluse dai banchi di mercati o supermercati, poiché infestate da queste specie o addirittura mangiate dagli stessi insetti, rendendo di fatto il prodotto agricolo invendibile.