A Roma esistono una città reale, fatta di indigenza, stenti e difficoltà, e una virtuale. Così la Caritas racconta uno spaccato importante di povertà nella Capitale: il 42,2% dei romani oggi vive con un reddito inferiore ai 15mila euro. E’ quanto emerge dal Rapporto Povertà 2023 di Caritas, dal nome appunto “Le città parallele”.
“La prima è quella che per certi aspetti, si pensi alla mancanza di case dignitose e alle migliaia di persone senza dimora e in precarie condizioni abitative, più si avvicina, purtroppo, a quella di 50 anni fa. La seconda è quella che in termine di benessere economico, in base agli indicatori dell’Istat, vede classificata Roma, solo dopo Milano e Bologna”, si legge nel rapporto. La Capitale è dunque “la città dei redditi così profondamente diseguali”, spiega il documento di sintesi, “in cui si assiste a profonde differenze tra generazioni, generi, cittadinanza e area di residenza delle persone”.
Disagio e povertà a Roma: i più penalizzati i giovani
I più penalizzati in questa stima sono proprio le nuove generazioni, “nonostante i figli da crescere, insieme alle donne e agli stranieri, mentre sugli anziani, sugli uomini e sui cittadini italiani si concentrano gli stipendi e le pensioni più alte“.
Un capitolo è dedicato poi alla “città storica in cui vivono gli anziani e quella delle periferie per i giovani. La prima, il centro, che sprigiona tanta potenza attrattiva con uno straordinario e costante afflusso turistico da tutto il mondo”, si legge nello studio, “Una preziosa risorsa per la crescita economica della città che, però, non sembra un’opportunità per le famiglie: sempre più si sta trasformando in una città vetrina a beneficio dei turisti e dell’indotto da loro generato. La seconda, quella delle periferie, in cui maggiormente vivono i giovani, che continua a crescere ma con problemi sempre maggiori, potendo disporre di minori beni e servizi; situazioni che ci interrogano quanto a capacità di rispondere alle attese di senso, di appartenenza e di giustizia che provengono da persone alla ricerca di un pieno riconoscimento del loro essere risorsa”.
La crisi dopo la pandemia: com’è cambiata la vita dei romani
Mentre l’economia galoppa, a perderci sono i risparmi di tanti romani, penalizzati dopo la pandemia. Per loro la ripresa non c’è stata e la povertà aumenta esponenzialmente. Come racconta il rapporto Caritas “se dovessimo basarci sui numeri dell’economia, nel 2022 i romani dovrebbero essere più ricchi, visto che il loro reddito medio è aumentato di 1.100 euro rispetto all’anno precedente, arrivando a 28.600 euro. Tra le grandi città italiane, Roma è preceduta soltanto da Milano e Bologna nella classifica del reddito medio per contribuente. Quello che però caratterizza la Capitale è l’elevata disuguaglianza nella distribuzione su quattro aspetti in particolare: territoriale, generazionale, di nazionalità e per carico familiare“.
Stando ai dati del Report, il reddito è un aumento nominale e, rispetto all’anno precedente, il potere d’acquisto dei romani è diminuito dello 0,6%. “In generale”, si legge, “tra i residenti, il 42,2% dichiara un reddito inferiore ai 15.000 euro, il 37,1% è nella fascia 15.000-35.000 euro, il 18,3% dichiara più di 35.000 euro ma meno di 100.000, mentre solo il 2,4% percepisce più di 100.000 euro. In particolare, questo 2,4% dei contribuenti detiene il 17,6% del reddito dichiarato nella Capitale, pari a oltre 8 miliardi di euro”.
Nel 2022 maggior numero di accessi Caritas
“Nel 2022 si è registrato il dato più alto di accesso nei centri Caritas, parrocchie e servizi diocesani: oltre 25.000 persone hanno fatto richiesta di aiuto; per 11.800 di esse sono stati avviati programmi organici di aiuto”. Un altro dato che emerge dal rapporto Caritas è “la richiesta di aiuto per pagare le bollette dell’energia: in soli tre mesi, a cavallo tra il 2022 e il 2023, è andato esaurito il fondo di 130.000 euro istituito dalla Diocesi di Roma e gestito dalla Caritas per aiutare le famiglie, costrette spesso a scegliere se pagare le bollette o provvedere ad altre spese pur indispensabili”.
La questione abitativa a Roma: tasso di occupazione superiore alla media nazionale
La questione lavorativa e il mercato del lavoro continua ad essere, insieme all’abitare, la questione delle questioni secondo Caritas. “La Capitale presenta un tasso di occupazione del 70,6%, un dato di oltre 5 punti superiore alla media nazionale e a quella regionale. Si tratta però di un mercato con una forte prevalenza di lavori instabili, il 18,8% di lavoratori atipici (17% del totale nazionale); in cui i lavoratori dipendenti con “bassa paga” è del 13,5% (10,4% in Italia)”.
Tant’è che, stando al rapporto, si verificano diciotto provvedimenti di sfratto ogni giorno, 6.591 quelli eseguiti nel corso del 2022 e triplicati rispetto all’anno precedente. Sono 14mila le famiglie in graduatoria per un alloggio popolare, con un’attesa media che tocca i dieci anni. Mille persone che vivono nei residence per “l’emergenza abitativa”, che costano alle casse comunali oltre 25 milioni di euro l’anno.
Aumentano i casi di gioco d’azzardo nel Lazio
“Fa riflettere inoltre, nel 2022”, si legge nel rapporto, “l‘aumento della spesa per il gioco d’azzardo, nel solo Lazio, è stata di 10 miliardi e 249 milioni di euro, in media 1.793 euro a persona, con profitti per l’industria del settore per oltre 800 milioni”.