Torniamo a parlare di “emergenza sicurezza” nel VI Municipio di Roma Capitale, portando avanti le scorse inchieste sulla tematica che avevamo incentrato sul quartiere di Colle degli Abeti. Quest’oggi, cercheremo di comprendere lo stato della sicurezza su tutto il territorio de “Le Torri”, che ancora oggi risulta protagonista di gravi episodi di cronaca e cronaca nera. Sulla tematica, oggi sentiremo l’opinione del consigliere Emanuele Licopodio, eletto nel gruppo della Lega e attuale Vicepresidente Vicario della Commissione Scuola, Cultura, Sport, Politiche Giovanili, Turismo e Affari Generali.
La situazione della sicurezza nel VI Municipio di Roma
Consigliere Licopodio, a seguito delle inchieste fatte da Il Corriere della Città nelle ultime settimane sulla questione della sicurezza a Colle degli Abeti, che situazione viviamo negli altri quartieri del VI Municipio?
La situazione è complessa, poiché gli abitanti dell’ex Municipio VIII oggi sono aumentati. All’aumento della popolazione, in parallelo in questo territorio sono sorti anche nuovi quartieri in confronto al passato.
Un dato anagrafico che ha messo in difficoltà il piano di sicurezza del territorio?
Sì, perché le attuali stazioni della Polizia di Stato e dei Carabinieri sono tutte concentrate nel centro del VI Municipio e principalmente nei pressi di Tor Bella Monaca. Pensi all’attuale geografia dei distretti delle forze dell’ordine: un comando a Torre Maura; il commissariato di Polizia a Tor Vergata, i Carabinieri a Tor Bella Monaca e un’altra stazione a San Vittorino. Praticamente nel raggio di 6 chilometri, troviamo tre centrali delle forze dell’ordine, con il resto del territorio che però oggi rimane scoperto.
I presidi delle forze dell’ordine concentrati intorno Tor Bella Monaca
Mi sembra di capire che sia coperta adeguatamente solo Tor Bella Monaca e Torre Maura?
Nonostante i problemi, non è sbagliata quest’affermazione.
Nella pratica questo cosa comporta?
In un quartiere composto da 7 grandi quartieri, le forze dell’ordine ne coprono adeguatamente e con grande fatica solamente due. Per intenderci, rimangono fuori importanti realtà come Borghesiana, Finocchio, Villaggio Falcone che è un quartiere altrettanto complesso. Oggi, i distretti delle forze dell’ordine sono concentrati tutti nei pressi del Grande Raccordo Anulare, lasciando di fatto fuori le realtà di periferia del nostro Municipio.
Le soluzioni per la sicurezza sul VI Municipio
Come s’interviene sulle realtà di periferia in VI Municipio?
Le faccio un esempio, per farle capire: se un fatto avviene al confine con Frascati, devono partire per l’intervento i Carabinieri di Colonna. Tale condizione, ci lascia sguarniti in realtà cittadine come Lunghezza, una parte del Prenestino o anche Colle degli Abeti, visto che ne avete parlato recentemente.
La situazione più complessa è a Colle degli Abeti?
Lì sappiamo come dobbiamo affidarci alle forze dell’ordine provenienti da Settecamini, in IV Municipio, o addirittura del Comune di Tivoli. Quando scoppiò un’aggressione contro operatori AMA a Villaggio Prenestino, sul posto posso testimoniare che intervennero i Carabinieri di Settecamini.
La condizione della malavita in VI Municipio
Con queste geografie dei distretti delle forze dell’ordine, la malavita ha preso forza in VI Municipio?
I clan e la criminalità organizzata continuano a fare la loro “criminalità abituale”. La novità la troviamo nella “criminalità quotidiana”, ovvero persone che in solitaria hanno cominciato a organizzare furti in strada o truffe, come nel caso degli specchietti della auto agli incroci.
Nelle ultime nostre inchieste, emerge come nei quartieri di periferia si veda poco la presenza delle forze dell’ordine: sentendo le sue parole, sembra vera questa percezione.
I militari e gli agenti sono concentrati tutti al centro di questo Municipio, lasciando di fatto scoperta tutta l’area, peraltro molto complessa, di Sud-Est. Nell’attuale situazione, il Commissariato di San Vittorino deve coprire una fetta di Prenestino, Colle degli Abeti e soprattutto Ponte di Nona, uno dei nuovi quartieri di Roma più grandi della Capitale.
Il nuovo distretto delle forze dell’ordine proposto dall’Amministrazione del VI Municipio
Che idea suggerisce per risolvere questo gravoso problema?
Come Amministrazione del VI Municipio, ci stiamo battendo per l’installazione di un presidio delle forze dell’ordine nel quadrante del Prenestino.
A che punto si trova questa richiesta?
Abbiamo spiegato la vicenda del VI Municipio al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Stiamo ufficialmente cercando delle strutture che possano ospitare il presidio in quel quadrante cittadino.
Gli interventi su Colle degli Abeti
Potrebbe sorgere a Colle degli Abeti, che ha lamentato oggettive difficoltà sul piano della sicurezza?
È stata vagliata questa ipotesi. Vedremo che sviluppi ci saranno.
Questa soluzione è prioritaria, mi sembra di capire.
Lei pensi come l’80% di questo territorio, all’incirca, è scoperto da un presidio delle forze dell’ordine. Il nostro obiettivo è quello di batterci per creare un’altra struttura delle forze dell’ordine, magari anche nella zona di Castelverde. Dopotutto, chi ha distribuito i presidi sul territorio, non ha tenuto conto dello sviluppo di altri quartieri con il piano regolatore del 2000. Il risultato è stato questa situazione che le raccontavo.
Come vivono il problema della sicurezza nella periferie?
Lei dai cittadini è considerato “Consigliere del Popolo”: sul piano della sicurezza, che situazione stiamo vivendo all’interno dei quartieri popolari?
Ci sono stati i blitz, ma in queste aree serve un intervento quotidiano. Io tutti i giorni visito le realtà più difficili del VI Municipio: tante persone arrestate, sono già tornate fuori da qualche settimane e hanno ricominciato la loro attività nel quartiere. Essere cresciuto qui, conoscendo tutti i cittadini, mi permette di portare in Consiglio e all’attenzione del presidente Nicola Franco delle soluzioni utili soprattutto alla riqualificazione di queste zone.
Mi sembra di capire che c’è disagio tra i cittadini. Dico male?
Le rispondo con un fatto, nuovamente. Voi trattaste la clochard violenta dentro la struttura abbandonata di Colle degli Abeti: quella donna aggredì una signora, ma senza un controllo costante delle forze dell’ordine ha continuato a recare problemi al quartiere. Lì probabilmente serviva un controllo di almeno due volte al giorno, ma non c’era la possibilità di far passare una macchina. Stessa identica situazione a Villaggio Falcone: quadrante complesso, dove i Carabinieri dovrebbero partire, per fare i controlli, da Settecamini, che si trova a 20 minuti di macchina.