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Facoltà di Medicina, quiz in vendita sui social a 20 euro: scatta l’inchiesta

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Facoltà di Medicina nel mirino: attenzione ai quiz per i test. Su Telegram sono presenti le soluzioni a 20 euro, aperta un’inchiesta.

I test di Medicina sono finiti sotto esame già da quest’estate. Quando, nella Capitale, si è ravvisata una situazione limite per quel che riguarda i quesiti proposti e soprattutto la possibile indiscrezione di intrecci in merito a determinate soluzioni terze, per quanto concerne l’acquisizione della prova. In altre parole: ci sarebbe stata la possibilità di reperire le soluzioni dei test dietro pagamento e, in questo modo, ottenere l’ammissione. Cifre da capogiro per preparazioni – vere o presunte – che poi non hanno trovato riscontro.

Oltretutto si alimenta anche l’ipotesi di copie delle prove già compilate alla cifra di 20 euro l’una. Tutto disponibile su Telgram, attraverso alcuni canali di riferimento. Un sistema che è stato definito in diversi modi ed è anche diventato oggetto di discussione ai piani alti della Sanità e della Giustizia. Dai mesi scorsi a oggi, significa con l’estate alle spalle e determinati feedback, la macchina delle indagini è andata avanti. Ora si cercano spiegazioni attendibili, per capire fin dove arriva la realtà e a che punto – soprattutto – finisce la fantasia.

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Facoltà di Medicina, test nel mirino: aperta un’inchiesta

Quali sono i confini entro cui è possibile muoversi e intervenire. Nel caso specifico i Giudici del Tar sono chiamati a verificare la regolarità dei test riguardanti l’ammissione al Corso di Laurea in Medicina, Chirurgia e Odontoiatria. Senza contare gli ulteriori dettagli emersi per quel che riguarda le prove relative a Protesi Dentaria. Segue pertanto l’imposizione al CISIA (il consorzio che organizza su scala nazionale gli esami) di consegnare una dettagliata relazione in merito al funzionamento del cosiddetto “equalizzatore”.

Tradotto: cosa viene fuori in fase organizzativa per capire quanto e come bisogna misurarsi per il futuro e, soprattutto, se esiste il dolo di cui si parla da mesi. Le testimonianze non mancherebbero, ma servono procedimenti che determinino quanto la situazione sia grave. Sul piano statistico oltre il 25% degli studenti hanno rinunciato a pensare un futuro nella Sanità Italiana. Questo vuol dire ulteriori carenze sul piano organico che vanno a sommarsi alle altre criticità che influenzano – ormai da tempo – il settore medico-sanitario. Vederci chiaro può aiutare a determinare su cosa è utile intervenire affinché la Facoltà di Medicina (e non solo) torni a essere un’opportunità e non un tabù. 

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