Vi siete mai chiesti come ci si lasciava nell’antica Roma? Da sempre le abitudini degli antichi Romani in materia di amore, nozze e sesso affascinano e suscitano curiosità nell’uomo contemporaneo. Oggi vogliamo svelarvi diverse curiosità sulle abitudini in voga nell’antica Roma per quanto riguarda i rapporti interpersonali e le relazioni amorose.
Giulio Cesare e lo scandalo della seconda moglie Pompea
L’ultimo dittatore di Roma Caio Giulio Cesare fu un grande latin lover. Ebbe tre mogli e un gran numero di amanti. La sua prima consorte fu la bella e ricca Cornelia, dalla quale ebbe l’amata figlia Giulia, data in sposa per motivi politici a Pompeo. Tra le amanti di Cesare figurano Tertulla, moglie di Crasso, e Muzia, moglie di Pompeo, ma la sua prediletta fu senza dubbio Servilia, la sorellastra del suo acerrimo nemico Catone Uticense e madre di Bruto (uno dei cesaricidi).
Dopo la morte di Cornelia nel 63 a.C., Cesare si unì in seconde nozze con Pompea che diede al condottiero una grandissima dote. La terza e ultima moglie fu Calpurnia, figlia di Pisone. La donna viene ricordata dagli storici soprattutto per il modo stoico in cui sopportò i tradimenti del marito e la sua relazione amorosa con Cleopatra, regina d’Egitto dalla quale ebbe anche un figlio maschio di nome Cesarione.
Tuttavia è passata alla storia il ripudio fatto da Cesare nei confronti della seconda moglie Pompea con la frase “Mulier Caesaris non fit suspecta etiam suspicione vacare debet” (tradotto letteralmente “la moglie di Cesare deve essere e deve apparire al di sopra di ogni sospetto).
La reazione di Cesare e il processo
Lo scandalo della Dea Bona gettò fango sulla figura della moglie del dittatore. Nel mese di dicembre si svolgevano in casa le sacre celebrazioni in onore della Dea. A questa festa erano ammesse solo le donne. Tuttavia l’amante di Pompea, Publio Clodio Pulcro (fratello della famosa Clodia), riuscì a introdursi in casa travestito da donna. Tuttavia fu scoperto da un’ancella della madre di Cesare. Il giorno seguente Pompea fu ripudiata. Tuttavia scoppiò uno scandalo e seguì un processo poiché violare un rito sacro era sacrilegio.
Chiamato a testimoniare Cesare non confermò le accuse né contro Clodio, membro dei populares a cui lui apparteneva, né contro Pompea anzi si dichiarò super convinto dell’innocenza della consorte. Quando i senatori gli chiesero il motivo per cui allora avesse divorziato, Cesare rispose con la fatidica frase che la “moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto”.
In altre parole il dittatore già voleva lasciare la consorte e colse solo la balla al balzo dello scandalo per lasciarla e ripudiarla, ma al tempo stesso per non sporcarsi evitò di confermare le accuse contro di lei. Cesare poco dopo sposò in terze nozze Calpurnia. Ecco come ci si lasciava nell’antica Roma.