Molte coppie dicono: “Sposarsi è un grande impegno, anche per le nostre risorse economiche”. Oltre che affrontare la grande fatica per organizzare la cerimonia nei modi migliori, quando si decide di sposarsi bisogna mettere in conto sia l’impegno simbolico, sia quello economico. Sposarsi per molte coppie vuol dire “prendere l’impegno” di sborsare molti euro per tutta la cerimonia.
Le spese e le aspettative possono influire molto sulla decisione di sposarsi, scoraggiando molto gli sposi e inducendoli a un dietrofront. È anche vero, però, che se facciamo un preventivo di spesa fin dall’inizio, specificando quanto siamo disposti a spendere per ogni voce del matrimonio, è possibile risparmiare qualche euro che tornerà utile nella vita insieme. Vediamo allora come è possibile fare un preventivo di spesa e quanto costa in media un matrimonio a Roma, con tutti i costi approssimativi per ogni singola voce.
Quanto costa sposarsi a Roma?
Partiamo dagli inviti, d’altronde non c’è un matrimonio senza ufficializzazione. Se consideriamo un quantitativo di 100 invitati, il costo delle partecipazioni va dai 300 ai 1.200 euro.
Passiamo poi alla sposa. Su di lei saranno puntati gli occhi nel giorno fatidico e l’abito vuole la sua parte, soprattutto se nuziale. I prezzi per un abito da sposa a Roma si aggirano da un minimo di 1.500 a un massimo di 7.000 euro. Al budget aggiungiamo poi il trucco (100-400 euro di media), l’acconciatura (100-300 euro), e gli accessori come guanti o velo (dai 1.000 ai 2.500 euro).
Anche lo sposo, però, merita un trattamento di riguardo. Per il suo abito ci aggiriamo a Roma sui 500-2.000 euro massimo e le scarpe dai 200 ai 350 euro. Una volta che abbiamo curato la coppia, tocca poi preparare la location: l’affitto location per una cerimonia nuziale, che sia in Chiesa, presso privati o Ville, costa dai 2.500 ai 5.000 euro a Roma. A questi si aggiungono poi i costi degli addobbi floreali (1.000-3.500 euro), il servizio fotografico (1.500-4.000 euro), il servizio video (1.000-2.500) e l’affitto dell’auto per trasportare i novelli sposi (900-2.000 euro in media).
Se vi stessero roteando gli occhi per le spesi ingenti, sappiate che poi ci sono i costi riguardanti la parte più “festosa” del lieto evento: il ricevimento. A Roma il servizio catering si aggira da un minimo di 5.000 euro a un massimo di 10.000 (per una lista di 100 invitati), mentre l’affitto del ristorante sui 5.000-9.000 euro. Non vogliamo mettere un po’ d’animazione? Affittare un gruppo per un po’ di musica o un djset per l’intrattanimento ci verrebbe a costare dai 1.500 euro ai 4.000 euro di media a Roma. Siamo giunti, spennati, a salutare i nostri ospiti: poterli omaggiare della loro presenza con una bomboniera ci richiede dai 1.500 ai 4.000 euro.
La cifra media che un matrimonio richiede a Roma si aggira tra un minimo di 20.600 euro a un massimo di 54.750 euro se parliamo di un evento al ristorante, mentre i prezzi con ristorante e servizio catering si aggirano tra i 23.100 e 61.750. Insomma: sposarsi è un investimento a Roma!
Matrimoni in calo, a Roma non si sposa (quasi) più nessuno: i numeri
Il rito sacro viene visto come una costrizione, non sono infatti solo gli atei a scegliere vie alternative. Anche i cristiani – nella maggior parte – decidono di sposarsi in maniera civile o, addirittura, optare solo per una convivenza. Le cifre parlano chiaro: nel 2022 i matrimoni sono stati 6434, mentre appena nove anni fa erano 8187. 1753 promesse in meno, se contiamo il rito canonico, inversione di tendenza – invece – per quanto riguarda le altre strade: 4000 sono le unioni nel 2020, 5000 nel 2021.
Classifica che, secondo l’Ufficio Statistica del Comune di Roma, sottolinea come il calo sia fisiologico e potremmo fare i conti addirittura partendo da un 30% in meno che si andrebbe a configurare solo quest’anno. Tra le sacre mura si è registrato il calo più drastico: siamo al 56% di unioni in meno rispetto a dieci anni fa. L’aspetto interessante, nonché oggetto di studio, è che molti cattolici non chiedono sostegno e supporto alla Chiesa. Come se credessero al sacramento, ma non all’istituzione.