La Ciociaria è nota anche per le esperienze culinarie che consente. Tre osterie sono le migliori del territorio laziale: quali.
La Ciociaria è una vera e propria scoperta di saperi e sapori, territorio di artisti e grandi interpreti che ha portato la Regione Lazio a evolversi sotto tanti aspetti anche al di fuori dei soliti canoni. Gli spazi sono sempre alla ricerca di novità e interessi per far sì che numerosi possano avvicinarsi e godere di esperienze extrasensoriali partendo dalla tradizione. Una vera e propria “immersione” fra saperi e curiosità d’avanguardia. Dall’arte agli usi e i costumi, la Ciociaria è ricettacolo di importanti valori che ritroviamo anche all’interno del vissuto di molti artisti del panorama post moderno.
Questo significa che, per avere un appeal così determinante, che ha portato anche personalità come Calcutta – al secolo Edoardo D’Erme – ad affermarsi a livello nazionale, c’è bisogno di numerosi punti di riferimento. In Ciociaria sono le osterie: vere e proprie zone franche. Punti d’incontro dove molti possono sbizzarrirsi mostrando il lato più genuino di sé. Gli incontri migliori si sono fatti e continuano a farsi all’osteria: la differenza tra le osterie e un ristorante canonico non sono soltanto i prezzi, ma è anche la tipologia di prodotti.
Le migliori osterie della Ciociaria: i tre nomi più importanti
Soprattutto rispetto alle porzioni. I piatti generosi e le quantità abbondanti consentono sempre l’adeguato ricambio di clientela che porta anche una serie di abitudini dalle quali è difficile staccarsi. Condividere è la base di ogni cosa, proprio per questo quando poi si tratta di tirare le somme il territorio ciociaro rimane avvantaggiato. Non ha mai amato la natura patinata degli eventi, per le strade si respira sempre la stessa aria genuina che si ritrova nelle cantine e nei “rifugi” alla buona. Per questo gli esperti hanno decretato tre osterie sul territorio ciociaro fra le migliori in Italia. Scoprire quali sono attraverso un tour di degustazione è il consiglio minimo per un weekend da favola.
La prima è “Nu trattoria italiana” dal 1960 punto di riferimento ad Acuto. È nota per la disponibilità e la capacità di accoglienza. Lo stesso vale per la Locanda del Ditirambo (sempre in Provincia di Frosinone). Entrambi i luoghi possono vantare una gestione quasi familiare che porta numerosi clienti. Non solo per una questione di passaparola, ma anche per un recupero di quei sapori che sembravano persi. La pasta e fagioli con i primi freddi resta un must necessario e alternativo alla gustosa polenta presente nel nord Italia.
Altrimenti è possibile virare su secondi abbondanti di carne e pesce, mare e monti sul menù che presenta anche un’importante varietà ittica. Naturalmente in alcuni casi d’importazione. Ultimo ma non per importanza il valore aggiunto degli antipasti che viene enfatizzato anche da composizioni stuzzicanti. La stessa ragione per cui Osteria del Vicolo Fatato a Piglio resta al centro delle nuove possibilità culinarie della Regione. La Ciociaria riceve ben tre riconoscimenti per un’aggiornata morfologia territoriale che arriva anche nel piatto.