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Roma, incontri hot nel carcere di Rebibbia: poliziotti accusati di violenza sessuale da una trans

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incontri hot nel carcere di Rebibbia

Incontri hot nel carcere di Rebibbia tra genti penitenziari e detenute transessuali. A raccontare gli incontri piccanti è stata una delle trans, di nazionalità brasiliana. Rendez-vous che in un caso avrebbero avuto un lieto fine, con tanto di innamoramento e matrimonio tra la detenuta e il poliziotto. Dettagli resi in un articolo di Repubblica che ricostruisce i fatti che si sono consumati nell’istituto penitenziario romano.

Il racconto della trans brasiliana agli inquirenti

La trans brasiliana avrebbe riferito di aver subito abusi sessuali da due agenti, precisando, però, che lei non sarebbe stata l’unica vittima di quelle attenzioni morbose, ci sarebbero state altre detenute alle quali è stata riservata la medesima sorte. Non solo abusi, reali o presunti verrà stabilito dalle indagini e da un eventuale processo, ma anche altro genere di attenzioni. In particolare si sarebbe trattato di apprezzamenti spinti che si sarebbero verificati quando, le detenute venivano autorizzate a prendere il sole in bikini, durante il periodo estivo.

La denuncia choc e le indagini

La denuncia choc ha innescato le indagini utili a stabilire la fondatezza di accuse pesanti nei confronti del personale di polizia penitenziaria che opera all’interno della struttura. Particolare attenzione è stata rivolta a un racconto che ha ricostruito una consuetudine: quella di approfittare delle trans. E le attività investigative in corso sembrano già aver escluso quest’ultima ipotesi, visto che alcuni dei nomi fatti dalla denunciante non si trovavano a Rebibbia al momento dei fatti.

Cadute le accuse di stupro i due agenti indagati per induzione indebita

Per quanto concerne, invece, i presunti abusi ricostruiti dalla trans. Il magistrato ha avuto conferma degli incontri con gli agenti, ma ha anche accertato che non si sarebbe trattato di violenza, perché la detenuta era consenziente. Rapporti intimi, insomma, ci sarebbero anche stati, ma solo nel tentativo da parte della trans di riuscire ad avere un trattamento di favore nel penitenziario. Per il giudice reato c’è stato da parte dei due agenti indagati, ma non si tratterebbe certo di violenza sessuale, piuttosto di induzione indebita. I due poliziotti ora saranno chiamati a comparire in udienza per rispondere a questo capo di imputazione.

In tutta questa vicenda, però, una nota positiva c’è stata: l’innamoramento di un agente di polizia penitenziaria con una detenuta, terminata con il matrimonio. E qui certo non esiste alcun reato…

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