Si riapre il processo legato alla morte di Serena Mollicone. Per l’omicidio della ragazza, il procuratore generale ha deciso di ascoltare 44 testimoni, che potrebbero rivelare dati ancora mai pubblicati riguardo questa drammatica vicenda. Ha ricevuto la chiamata di convocazione anche un carabinieri, ovvero il militare che ascoltò per ultimo Santino Tuzi prima del suo suicidio.
Si riapre il processo attorno a Serena Mollicone
È iniziato il processo di Appello per cercare di portare verità riguardo la morte della ragazza. Come sappiamo, la giovane venne ritrovata senza vita all’interno di un bosco situato nella provincia di Frosinone. Riguardo alle evoluzioni di questo caso, nel 2022 venne assolto il comandante dei Carabinieri in servizio alla Caserma di Arce, la moglie dell’uomo, il figlio e due militari che gli erano sottoposti.
Il processo di secondo grado per Serena
Si sta svolgendo presso la Corte d’Assise d’Appello di Roma, il processo di secondo grado per la morte della giovane Serena Mollicone. La ragazza, proveniente dal comune di Arce, venne trovata senza vita nel 2001, in una vicenda che ancora risulta avvolta nel mistero. Il procuratore generale ha chiesto la riapertura della fase dibattimentale, chiamando un elenco di 44 persone – tra consulenti e testimoni – che potrebbero far emergere dei dati indispensabili per il raggiungimento della verità in questa vicenda.
Gli imputati all’interno della vicenda Mollicone
Tra gli imputati, accusati a vario titolo di omicidio o favoreggiamento con l’assassino, ci sono F.M., ex comandante dei Carabinieri e che gestiva la Caserma di Arce. Poi suoi figlio M.M. e la moglie del militare. All’interno della vicenda, sul banco degli imputati anche F.S. e V.Q., quest’ultimo accusato d’istigazione al suicidio verso la figura di Santino Tuzi. Quest’ultimo si suicidò nella località di Sorano, poco dopo aver raccontato agli investigatori dettagli importanti legati all’indagine inerente la morte della giovane Serena Mollicone nel frusinate.