Lucha Y Siesta, la casa delle donne rischia la chiusura dopo la revoca della convenzione da parte della Regione: sit-in di protesta.
Lucha Y Siesta rischia di scomparire. Non nei suoi valori, ma nella sua struttura. L’ex deposito Atac di Via Lucio Sestio verrà ristrutturato e messo al bando. Le assegnazioni verranno formalizzate attraverso una procedura pubblica. Significa tener conto di nuovi parametri che vanno a cancellare il percorso fatto dagli attivisti nel centro di accoglienza a partire dal 2006.
Zingaretti aveva stipulato un accordo con loro nel lontano 2008. Questo non sarebbe più valido in seguito ad alcuni vizi di forma riscontrati da Baldassarri (Lega) che ha presentato la delibera. Una situazione limite ritenuta sufficiente per rimettere in discussione tutto. Non per loro. Gli attivisti di Lucha Y Siesta, infatti, non mollano la presa e organizzano diversi sit-in di protesta.
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Lucha Y Siesta, braccio di ferro con la Regione: continua l’opposizione alla chiusura
L’ultimo stamattina sotto la Regione Lazio e in Via Ostiense. “Chi tocca uno tocca tutti”, si legge nello striscione. Oltretutto gli attivisti hanno fatto presente che gli abusi e le violenze sono raddoppiati nell’ultimo periodo e che la casa delle donne ha mostrato diverse possibilità di riabilitazione e ritorno alla quotidianità rispetto ai traumi subiti.
Un braccio di ferro che continua e non finirà tanto presto. La possibilità di un nuovo confronto resta lontana, dato che Rocca considera la messa a bando dell’immobile un “atto dovuto”. Tuttavia le manifestazioni di dissenso per cercare di farsi ascoltare andranno avanti nella speranza di un compromesso. La bagarre è ancora nel vivo. Il tempo è sempre di meno e gli ospiti di Lucha Y Siesta già si vedono altrove.