Pomezia, non si placano le polemiche attorno al caso del trasferimento di alcuni alunni delle scuole Pascal-Picasso alla Selva dei Pini. E intanto i ragazzi del liceo – è il terzo giorno consecutivo – continuano a restare fuori scuola.
Oggi, dopo la presa di posizione del Comune di Pomezia (con il Sindaco che ha annunciato la sua presenza alla manifestazione di lunedì prossimo sotto la sede dell’ex Provincia), arriva una nota al “veleno” da parte proprio della Città Metropolitana di Roma Capitale. Da un lato quindi ci sono gli studenti del Pascal – e le loro famiglie – che per il terzo giorno di fila non stanno frequentando le lezioni. Cinque le classi coinvolte, due quelle del liceo Picasso che da lunedì, in teoria, dovrebbero recarsi presso la succursale della Selva dei Pini. Dall’altro troviamo gli Enti coinvolti: il Comune di Pomezia, che addossa tutte le responsabilità in capo alla Città Metropolitana; la scuola, che non ha altra soluzione, per ragioni di sicurezza, se non quella di tenere fuori dal plesso principale gli alunni “in surplus”; infine l’ex Provincia che continua a rispedire al mittente le accuse di Piazza Indipendenza.
La lettera della Città Metropolitana di Roma Capitale sul caso scuole a Pomezia
Insomma, una situazione davvero paradossale, anche perché stiamo parlando, in alcuni casi, di ragazzi minorenni a cui, di fatto, si sta negando la scuola. Ad ogni modo oggi è il giorno della risposta dell’ex Provincia al Comune che però, ribadiamo, nulla aggiunge alla vicenda, né tanto meno contribuisce a trovare una soluzione.
Il messaggio è però davvero al vetriolo: nel mirino l’Amministrazione pometina e il Sindaco di Pomezia Veronica Felici.
“Rimaniamo perplessi, per non dire sconcertati, rispetto alle dichiarazioni della Sindaca di Pomezia.
Dopo due riunioni ed innumerevoli contatti telefonici, proprio non ci aspettavamo una presa di posizione così scorretta dal punto di vista istituzionale, è la prima volta che ci capita”, è l’incipit della lettera recapitata stamani in Redazione.
“Sono state comunicate per tempo alla Sindaca ed ai Dirigenti Scolastici le azioni messe in campo dalla Città Metropolitana per risolvere definitivamente il problema del sovraffollamento derivante dall’arrivo degli studenti di Ardea. Proprio ad Ardea, l’unica grande città della Città Metropolitana sprovvista di un istituto superiore, abbiamo già acquistato il terreno, appaltato la progettazione esecutiva e avviato l’iter per contrarre un mutuo da 10 milioni di euro circa: tutto ciò per realizzare un nuovo istituto”, prosegue il testo.
L’affondo dell’ex Provincia: “Nessuna competenza in materia”
“La Sindaca – si legge ancora – parla di riluttanza e di doveri morali ma occorre ribadire nuovamente, come già fatto in numerose occasioni anche con gli studenti del Picasso e del Pascal che CITTÀ METROPOLITANA NON HA ALCUNA COMPETENZA STATUTARIA IN MATERIA DI TRASPORTO DEGLI STUDENTI, né può averla per legge. Il Trasporto Pubblico è una competenza squisitamente regionale, gestito attraverso finanziamenti ai Comuni. Sorprende ancora una volta che diversi esponenti politici alludano ad un rimpallo di competenze che in questo caso non c’è: la sindaca sa benissimo cosa compete al Comune e cosa alla Città Metropolitana, e mescolare le carte è scorretto e moralmente censurabile”. L’esatto opposto, in pratica, di quanto sostiene il Comune di Pomezia.
Le navette alle quali si allude furono finanziate per 3 anni durante la pandemia con fondi ministeriali straordinari legati alla nota emergenza Nazionale che hanno permesso alla Città Metropolitana di andare in deroga a norme e statuti, è la precisazione da Palazzo Valentini.
“Pomezia unico Comune che fa pagare un affitto per concessione aule scolastiche”
Gli attacchi proseguono. “Ribadiamo quindi che non c’è stato alcun disinteresse ai problemi delle comunità scolastiche interessate: semmai, un dialogo franco e leale tra noi ed il Comune, anche sulla forte esposizione debitoria che lo stesso ha nei confronti di Città Metropolitana, quasi tre milioni, che non ha influito sulla scelta di riconoscere comunque un “affitto” al Comune, anche nella prospettiva di facilitare l’ente locale nell’assunzione di ulteriori costi”.
“Ci siamo quindi da sempre detti disponibili a prendere in affitto la sede comunale di Selva dei Pini: giova ricordare che sarebbe l’unico affitto che Città Metropolitana paga ad un Comune per utilizzare una scuola, poiché tutti gli altri Enti concedono gratuitamente gli edifici per tale scopo. Alla richiesta del Comune di avere da parte nostra il pagamento dell’affitto, non abbiamo comunque detto no, proprio per senso di responsabilità verso quegli studenti che non vorremmo arrivare a spostare per carenza di spazi in un Comune diverso della Città Metropolitana, nel quale di certo non mancano gli spazi, o ad obbligare gli stessi a doppi turni, come già accaduto in altri istituti”.
“Aspettiamo lunedì la Sindaca a braccia aperte”
“Se la Sindaca la mette dunque sul piano delle competenze, noi ci sentiamo a posto con la coscienza e da questo punto di vista l’aspettiamo a braccia aperte lunedì a Palazzo Valentini dove potremo discutere a tutto tondo davanti ai ragazzi e genitori delle problematiche che riguardano Pomezia. Come abbiamo sempre fatto. Non permetteremo mai di strumentalizzare i ragazzi per i quali Città Metropolitana ha sempre le porte aperte. Noi siamo sempre stati operativi nel cercare soluzioni, ed in questo senso ci siamo fatti promotori di un importante tavolo tecnico in regione Lazio dove abbiamo trovato grande attenzione e disponibilità. Questi sono fatti. Che sono gli unici che contano: il tempo delle polemiche strumentali a piccoli interessi di bottega, lo lasciamo agli altri“, questa la conclusione di Pierluigi Sanna, Vicesindaco della Città metropolitana di Roma, e Daniele Parrucci, Consigliere Delegato Scuole, Città metropolitana.
Ieri il Consiglio di Istituto straordinario al Pascal
Ieri intanto al Pascal si è svolto un Consiglio di Istituto convocato in via straordinaria. Anche in questo caso però, purtroppo, non è stato aggiunto nulla di nuovo al dibattito, anzi. Ogni possibile alternativa è stata scartata. E’ stata infatti ribadita la mancanza delle condizioni di sicurezza per far rientrare a scuola 130 alunni in più rispetto alla capienza massima dell’edificio; è stata esclusa anche la possibilità di svolgere le lezioni all’esterno né tanto meno in palestra. E ancora. L’organico è al completo e quindi non si può tornare ad un orario lezioni ridotto, così come non è possibile procedere con la rotazione delle classi per ragioni di natura contrattuale. I genitori hanno proposto la DAD ma ciò non è più possibile considerando la fine dell’emergenza Covid non si può più autorizzare.
Sul trasporto pubblico locale
Ricordiamo che tra le ipotesi ventilate c’era stata quella, anche se non nell’immediato, di ovviare al problema del trasporto da e per la Selva dei Pini implementando le corse della linea Troiani. Anche su questo fronte però, ci spiegano i genitori, non ci sono state novità in merito. “La sintesi è che dobbiamo arrangiarci – ci spiega un genitore – anche il Sindaco di Pomezia alla domanda sul Troiani ha sempre risposto ‘ci stiamo lavorando’, che tradotto vuol dire “non si sa”. A questo punto le classi coinvolte devono continuare a non andare a scuola in attesa del servizio? Non possiamo accettare che chi non può accompagnare i figli a scuola venga emarginato. Anche perché con l’assenza della quasi totalità della classe gli insegnanti non possono andare avanti con il programma, quindi non sarebbe comunque scuola!”, è l’appello preoccupato lanciato.