Avete mai sentito parlare della fraschetta? Un tempo era un’osteria dove veniva servito principalmente vino, oggi invece si è convertito in una tipologia di ristorante che serve non solo il nettare di Bacco ma anche i piatti tipici della tradizione romana, dalla porchetta alla Romanella, dalla carbonara alla gricia. Siete curiosi di saperne di più?
Le Fraschette
Nei tempi antichi la fraschetta era un’osteria dove veniva venduto esclusivamente vino. Le fraschette si trovavano essenzialmente nella zona dei Castelli Romani e gli avventori erano principalmente pellegrini o forestieri.
In passato erano luoghi spogli dove c’erano pochi tavoli e c’era sempre una cantina umida e sporca, ma ben fornita. La fraschetta era il luogo della vinificazione e della vendita del vino dell’annata appena realizzata.
I clienti si sedevano su panche di legno, alquanto scomode, e bevevano grossi quantitativi di vino in un clima gioioso e accogliente. Il format prevedeva come accompagnamento al vino del buon pane casereccio caldo appena sfornato e talvolta uova sode.
A differenza delle osterie romane, le fraschette romano non erano dotate di cucina, ma solo di cantina. I clienti erano chiamati fagottari perché, all’interno di fagotti fatti di canapa, portavano con sé all’interno del locale il cibo da consumare con il vino comprato alle fraschette.
La fraschetta vera è quella di Ariccia
Contrariamente a quanto si possa pensare, il termine fraschetta non deriva dalla città di Frascati (il cui nome nell’antichità era Frascata), ma deriva dal termine frasca, ovvero il ramoscello di vite che veniva appeso all’ingresso del locale per mostrare agli ospiti che il vino era pronto.
Le vere fraschette sono quelle della città di Ariccia e non di Frascati. Ancora oggi è possibile trovare nel centro storico di Ariccia le antiche taverne un tempo adibite solo alla vendita di vino.
Oggi però queste osterie sono ristoranti a tutti gli effetti e vendono i piatti tipici della vera tradizione culinaria romana: carbonara, gricia, amatriciana, cacio e pepe, tagliere di salumi locali, carne di cinghiale e molto altro. Il pezzo forte però resta la Porchetta che dal 2011 ha ricevuto anche il prestigioso marchio IGP.
Secondo la leggenda, nel Parco del Palazzo Chigi ad Ariccia vivevano i maialini allo stato brado, ma prima ancora in epoca romana la carne di suina era offerta in sacrificio agli dei per placare la loro ira o chiedere favori.
Per questo la porchetta è diventato il simbolo indiscusso di questa cittadina romana. Come accompagnamento alla porchetta non potete non bere la Romanella, un vino rosso dolciastro dal sapore frizzantino. Secondo la credenza popolare, Romanella era il nome della perpetua del Cardinale Ferdinando Taverna che per sbaglio provocò la fermentazione di questo vino.
Oltre alla Romanella, potete degustare anche svariati vini dei Colli Albani.