Continua il nostro viaggio quotidiano alla scoperta di storie e curiosità di Roma e del Lazio. Oggi parliamo di Nettuno, comune italiano di circa 48mila abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio. E lo faremo ponendoci e rispondendo a una domanda: perché la città di Nettuno ha questo nome? Scopriamolo insieme.
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Un po’ di storia
Per rispondere a quello che è il quesito del giorno, ci rifacciamo al portale istituzionale del Comune di Nettuno (RM).
Di una Nettunia sepolta dal mare parla Giuseppe Brovelli Soffredini nel suo “Nettunia” del 1923. “Forse un giorno le grandiose rovine della preistorica Nettunia, che il glauco mare vieta di scrutare tra le profumate alghe, potranno rivedere il bel sole latino nell’amenità del suo orizzonte, e risorgere memorie importanti per la storia della nostra terra”. Un dibattito, questo, che non si è mai spento tra gli storici locali, alimentando spesso animati campanilismi con la vicina città di Anzio, e che si è rinvigorito dopo gli studi più recenti di Paola Brandizzi Vittucci, in “Antium, Anzio e Nettuno in epoca romana” (Bardi Editore, Roma, maggio 2000).
La ricerca della Brandizzi confuta una origine solo medievale dell’attuale abitato e conclude che “la coincidenza della posizione di Antium con l’abitato di Nettuno era chiara agli eruditi italiani, in particolare del 16° secolo; solo in seguito la risonanza dei rinvenimenti antiquari e le tendenze razionalistiche hanno fatto trascurare queste testimonianze portando a localizzare Antium esclusivamente in Capo d’Anzio”.
Nettuno si chiamava Antium
Oggi tutto fa ritenere che una antica città preromana esistesse nel tratto che va dall’odierna Anzio a Torre Astura. La città di Antium capitale dei Volsci diviene colonia romana nel 338 a.c. dopo la sconfitta dei Volsci. Dopo la caduta dell’Impero Romano e con le invasioni barbariche, scompare la ricca Anzio romana e intorno al tempio del dio Nettuno si ricostituisce il nucleo dell’omonima città.
Nel Medioevo Nettuno passa di mano in mano tra i maggiori feudatari del Lazio: i primi sono i conti di Tuscolo, poi i monaci di Grottaferrata, gli Orsini e i Frangipane. E’ di questo periodo la nascita di Torre Astura, una fortificazione militare costruita nel 1193 su disegno di Mariano di Giacomo, detto “Il Taccola”. La Torre è costruita sui resti della peschiera di una villa romana da dove inizia uno dei due bracci del porto romano ed è probabile costruzione per difendere il porto, all’epoca ancora efficiente, dalle incursioni saracene. Nel 1268 in Torre Astura viene catturato il giovane Corradino Hohenstaufen di Svevia, nipote di Federico II.
A capo di un imponente esercito, Corradino era venuto dalla Germania per riconquistareil Regno di Napoli. A Tagliacozzo era stato sconfitto ed era fuggito attraverso gli Appennini, trovando ricovero nella Torre, possesso di Giovanni Frangipane. Questi lo fa arrestare e lo consegna al re CarloD’Angiò. Trasportato a Napoli, Corradino viene decapitato in Piazza del Carmine.
Il tradimento di Frangipane
L’apertura a Nettuno del Centro Esperienze di Artiglieria per la sperimentazione e il collaudo di armi e munizioni
Nel periodo fascista viene risistemato il centro storico con la creazione di numerose piazze, costruito il lungomare, edificata la nuova stazione con l’elettrificazione della linea ferroviaria per Roma.
I cittadini illustri di Nettuno
Tra i cittadini illustri di Nettuno si ricordano Andrea Sacchi (1599-1661), uno dei maggiori esponenti della pittura classica romana del 1600 e l’oratore gesuita Paolo Segneri (1624-1694). Il poeta Antonio Ongaro, alla corte dei Colonna, vi compone il poema pescatorio “Alceo”. Più recentemente lo storico e pittore Giuseppe Brovelli Soffredini (1863-1936), il maestro di musica e direttore di banda Angelo Castellani (1863-1949), lo scienziato Luigi Trafelli (1881-1942), il medico chirurgo Guido Egidi (1883-949).