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Anziana “prigioneria” della burocrazia, fa domanda all’Inps per l’invalidità: dopo 4 mesi nessuna risposta

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Sono sempre di più le domande di invalidità che l’Inps si trova a elaborare. Tra queste ce n’è una che si fa particolarmente attendere: 165 giorni di attesa perché l’istituto dedichi riposta alla situazione della signora Giovanna F.

Se già di per sé le tempistiche esagerate degli uffici sono uno schiaffo morale ai cittadini, lo è ancor di più la condizione in cui la signora Giovanna si trova a vivere mente aspetta la risposta dell’Inps. La donna ha 94 anni ed è in estrema difficoltà di salute, motivo per cui i famigliari hanno deciso di rivolgersi all’Inps per chiedere, con tanto di documentazione, l’invalidità. Ma da oltre 4 mesi dagli uffici dell’Eur tutto tace.

Novantenne in attesa dell’invalidità da 165 giorni

A raccontare la vicenda è Affaritaliani.it, dando voce all’espasperazione di un’intera famiglia. I parenti della signora Giovanna F si sono affidati all’Inps a cui tramite Caf hanno richiesto un’invalidità, ma non sapranno quando sarà riconosciuta. Soprattutto se lo sarà.

Eppure la donna è completamente immobilizzata in casa, senza i parenti non può muoversi o compiere qualsiasi attività quotidiana in autonomia. Il 6 giugno 2023 la famiglia dell’anziana ha perciò inviato la documentazione necessaria per riconoscerne lo stato di salute: da allora nessuna risposta.

Il medico: “Non può muoversi da casa, rischia controindicazioni pericolose”

Anche la redazione di Affaritaliani.it, raccogliendo la storia, ha inviato in data 8 ottobre all’Inps una copia della documentazione relativa alla domanda dell’anziana per le necessarie verifiche, ma l’Istituto ha fatto comunque orecchie da mercante.

Nemmeno a dire che la donna possa presentarsi di persona all’Inps. Il medico di famiglia, vista l’età avanzata della signora, consiglia di non aggravare il suo stato di salute, già compromesso dalle difficoltà nei movimenti. Stando al medico, eventuali movimenti porterebbero a “controindicazioni mediche pericolose”. Oltre a quelle di movimenti, la donna inoltre ha una fortissima riduzione della vista e dell’udito. Al 18 ottobre, sono 165 giorni che la donna attende una risposta. L’unica, priva di dettagli, è una automica in cui l’Inps fa sapere: “Il luogo e la data della visita verranno comunicati a breve”. Cosa s’intenda per “breve”, anche quello richiede tempo.

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