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Roma, condannato Daniele Carlomosti: 20 anni per il boss romano della droga

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Carlomosti

Condanne per oltre 135 anni di carcere. Lo ha deciso il tribunale di Roma nel processo, svolto con rito abbreviato e che trae origine da un’inchiesta dei carabinieri del comando Provinciale, che vede imputate 13 persone appartenenti o affiliate all’organizzazione criminale dedita al traffico di droga e alle estorsioni a La Rustica, periferia della Capitale. La condanna più alta è stata emessa nei confronti di Daniele Carlomosti, ritenuto a capo della ‘banda’, raggiunto da una pena di 20 anni di carcere. E’ quanto ha riportato l’agenzia di stampa Agi.

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Tutte le condanne

Pene di 18 anni e di 9 anni e 4 mesi di reclusione, rispettivamente per Fabio Pallagrosi, braccio destro di Carlomosti, e per Armando De Propris, padre di Marcello, condannato a 25 anni per l’omicidio di Luca Sacchi. La procura aveva chiesto, nell’udienza dello scorso 29 marzo, condanne per un totale di 140 anni di carcere. Le accuse vanno, a vario titolo, dall’associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione e lesioni.

A Carlomosti contestato anche il reato di tortura

Tra i reati contestati a Carlomosti c’è anche quello di tortura: l’uomo aveva allestito una vera e propria ‘camera delle torture’, “con teli di plastica”, dove fu portato un uomo che aveva un debito di oltre 60 mila euro per una fornitura di droga non pagata. Come si legge nel capo di imputazione, l’uomo era stato privato della sua libertà personale, legato, spogliato e costretto a stendersi sui teli “impedendogli di allontanarsi e sottoposto a gravi minacce di morte e gravi violenze fisiche per circa 6 ore, durante le quali era stato picchiato alla testa e in più parti del corpo, privato della possibilità anche di bere”.

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