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Quanto costa salire sulla terrazza del Vittoriano?

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Vittoriano

Uno dei principali complessi monumentali italiani è senza ombra di dubbio quello che si trova in piazza Venezia a Roma. Fu realizzato per celebrare la morte del re dell’Unità d’Italia, Vittorio Emanuele II di Savoia, al quale deve il nome: il Vittoriano, conosciuto anche come Altare della Patria. Quest’ultima denominazione è dovuta sempre al re d’Italia ritenuto colui che riuscì a portare a compimento l’unificazione del nostro Paese, e per questo è infatti, stato identificato come ‘Padre della Patria’.

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Monumento realizzato sul progetto dell’architetto Giuseppe Sacconi

L’idea di realizzare la struttura dopo la morte del sovrano nel 1878 portò a bandire due concorsi. Ad essere scelto fu il progetto di un architetto marchigiano, Giuseppe Sacconi, che si proponeva, tra le altre cose di celebrare il Risorgimento. La località per ospitare il monumento doveva essere nel centro della città e così fu. Il cantiere fu avviato nel 1885, ma i lavori proseguirono lenti con varie modifiche sul progetto iniziale. E quando morì Sacconi, a proseguire le attività furono gli architetti Gaetano Koch, Manfredo Manfredi e Pio Piacentini e portato a compimento definitivo solo nel 1935. Anche se l’inaugurazione fu diversi anni prima, nel 1911, in occasione del 50° anniversario dell’Unità d’Italia.

Complesso monumentale che celebra l’Unità d’Italia e il Milite Ignoto

Il Vittoriano è nato, pertanto, per celebrare l’unificazione nazionale, ma nel tempo gli è stato attribuito anche un altro significato, visto che vi è stato deposto il sacello del Milite Ignoto. Una scelta fatta per commemorare le vittime della prima guerra mondiale. Fu il ministero della Guerra a nominare una commissione che sui campi di battaglia recuperasse undici salme che non potevano essere identificate e tra queste ne fu scelta una da tumulare sul Vittoriano. Una decisione che andava ulteriormente a sugellare il significato per il quale era nato il progetto: celebrare l’unificazione attraverso il re che si fece promotore di questo obiettivo e il Milite Ignoto, in rappresentanza di tutti coloro che avevano combattuto e perso la vita per raggiungere l’unità e perseguire gli ideali nazionali. Tant’è vero che sui due propilei è visibile la scritta: “PATRIAE UNITATI” e “CIVIUM LIBERTATI” ovvero “All’unità della patria” e “Alla libertà dei cittadini”.

Ma all’interno dell’Altare della Padria c’è anche l’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, il Museo centrale del Risorgimento, il Sacrario delle Bandiere di Guerra dei reparti delle Forze Armate soppressi e l’archivio storico relativo.

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Struttura in marmo bianco delle cave di Botticino

Il complesso architettonico è stato realizzato in marmo bianco proveniente dalle cave di Botticino, Brescia. Si tratta di un monumento che ha una larghezza e una profondità rispettivamente di 135 e 130 metri. La sua altezza è pari a 81 metri e quest’altezza gli consente di dominare la piazza. Composto da una larga scalinata che raggiunge l’Altare della Patria con una biforcazione in due rampe che circondano il monumento e si riuniscono dietro la statua del re per riprendere e raggiungere un terrazzamento sul quale c’è il porticato a esedra.

Visitare l’Altare della Patria: come fare, quanto dura il tour e quanto costa 

Sono tanti, cittadini turisti italiani e stranieri, a voler visitare il complesso monumentale. E una visita ha la durata di due ore e prevede l’ingresso da piazza Venezia, il passaggio attraverso la terrazza panoramica che consente di godere a pieno di una invidiabile vista sulla città eterna e sulle due quadrighe poste alle estremità della terrazza medesima, raggiungibile solo per mezzo degli ascensori. Nel tour è compreso anche un giro nel museo centrale del Risorgimento dove sono custoditi reperti storici, fatti di armi e bandiere, dedicate all’Unità d’Italia. Il biglietto per gli adulti è di 7 euro ciascuno, mentre per i minorenni è di 3,50 euro.  

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