Roma, emergenza rifiuti. Il problema parte dalle abitazioni: sempre meno persone fanno la raccolta differenziata correttamente.
Se ne parla da sempre, ma se prima era una possibilità, adesso è quasi un obbligo. La raccolta differenziata fa la differenza, lo dicevano gli slogan. Attualmente devono parlare i fatti e la realtà romana presenta un quadro crudele. Nonostante siano ormai più di 10 anni che questa procedura è in voga nella Capitale, stimolata in ogni senso possibile, nella Città Eterna molti sono restii a farla.
Malgrado ci siano le isole ecologiche e i bidoni in ciascun quartiere. Se proviamo a guardare i numeri, il panorama è desolante: più del 12% di persone non l’ha mai fatta, mentre il 52% dei residenti (e questo è molto più grave in termini di impatto) la fa in maniera errata. Classifica e mescola i rifiuti alla rinfusa perchè non capisce – ancora oggi – dove vanno smistati. A questo poi va sommato tutto il dibattito sull’Ama e lo smaltimento rifiuti che in città non solo latita, ma gli operatori preposti arrancano.
Roma, la raccolta differenziata non decolla: i problemi
In questo sistema le persone si sentono scoraggiate, ma una situazione del genere non è ugualmente giustificabile per le autorità dato che i tassi di inquinamento restano comunque alti e il riciclo di materie prime avrebbe potuto essere un buon trampolino di rilancio. Roma è chiamata a rispondere diversamente: a nulla sono servite le proteste dei vip che devono vedere le strade delle loro abitazioni completamente ricolme di rifiuti. Da Sabrina Ferilli ad Alessandro Gassman a denunciare l’incuria dell’Amministrazione.
Il restante problema, però, è dei residenti: se la buona condotta, in tal senso, non parte da loro, è tutto più difficile. Quelle percentuali suonano non solo come un campanello d’allarme, ma come una “maglia nera” da dover indossare con amarezza e mestizia. “Non c’è più tempo da perdere”, ha detto Gualtieri riferendosi alla gestione degli organici. L’appello, però, era rivolto anche ai cittadini. Il cammino verso il Giubileo procede a grandi falcate e anche il tema dello smaltimento è in primo piano: non si può più aspettare.
Le percentuali indicate in precedenza devono avere una flessione immediata se si vuole uscire da un tunnel vorticoso fatto di oneri e onori. Responsabilità che nessuno si prende, ma hanno in molti. Sospiro di sollievo per quanto riguarda la raccolta porta a porta, quella si difende nell’incuria generale, ma lo smistamento nelle case resta ancora un grande rebus e il tempo per risolverlo è sempre meno. Il campanello d’allarme lo lancia anche il New York Times: “Roma è la rovina di sé stessa”, scrivono. Un epitaffio che deve diventare il punto da cui ripartire. Una cicatrice da curare per rialzarsi più forti di prima.