Cosa stanno facendo sulle dune di Torvaianica? E’ questa una delle domande ricorrenti tra i cittadini di Pomezia in questi giorni, anche nei vari gruppi social e nelle chat di zona. Sì perché in vari punti del litorale sono iniziati una serie di interventi che rientrano nel progetto denominato “Habemus Dune”, varato dalla passata Amministrazione del Movimento 5 Stelle e che soltanto ora sta entrando nel vivo.
Fino a questo momento sono diverse le reazioni emerse attorno a questo programma di interventi (approvato e finanziato dalla Regione Lazio) che, spiegano i promotori, ha lo scopo di preservare e proteggere la fascia dunale del litorale contrastando al contempo il fenomeno dell’erosione; si cerca cioè di tutelare, in estrema sintesi, uno dei patrimoni paesaggistici di inestimabile valore e più importanti del territorio. Tuttavia, alcuni cittadini, come raccolto dalla nostra Redazione, si sono mostrati preoccupati per i lavori in corso altri, per contro, hanno espresso il loro apprezzamento: ma in cosa consiste allora questo progetto?
In cosa consiste il progetto “Habemus Dune” a Torvaianica
Gli obiettivi del progetto “HABEMUS DUNE“ sono il ripristino morfologico e vegetazionale del sistema dunale e retrodunale, contribuendo nel frattempo alla riduzione dell’erosione costiera. Il progetto – presentato dal Comune di Pomezia nel 2019 (giunta Zuccalà), poi modificato nel 2020 a seguito di alcune prescrizioni indicate dalla Regione – è stato finanziato con circa 1 milione e 250 mila euro. Gli interventi sono partiti però soltanto adesso (in tal senso abbiamo chiesto una dichiarazione al Sindaco Veronica Felici proprio in merito ai lavori, ndr).
“Il piano di tutela delle dune – spiegava a questo proposito l’Assessore Giovanni Mattias – punta a conservare e valorizzare il nostro tratto costiero. Le dune sono parte integrante del sistema geomorfologico della spiaggia e vogliamo tutelarle con un approccio ecologico integrato: si procederà dunque al controllo dei meccanismi di disturbo o di degrado e al tempo stesso si cercherà di agevolare le dinamiche naturali nei processi di formazione dei depositi sabbiosi, incentivando i restauri ambientali”.
In merito abbiamo anche le parole dell’ex Sindaco Adriano Zuccalà, oggi capogruppo M5S Lazio: “é un progetto importante, in cui crediamo fortemente e per cui abbiamo lavorato senza sosta, ottenendo riconoscimento e fondi dalla Regione Lazio per metterlo in pratica. La nostra costa è una risorsa preziosa, da salvaguardare, mantenere e rendere fruibile in sicurezza. Con questo progetto si riuscirà a riqualificare la costa, tutelare il sistema dunale e contrastare l’erosione costiera: mi auguro che l’attuale amministrazione sia in grado di proseguire coinvolgendo cittadini, associazioni e balneari così come previsto”.
Dal punto di vista tecnico significa ripristinare quei tratti di arenile oggi privi di vegetazione dunale, ripristinando così la continuità del profilo costiero, consentendo nel tempo di avanzare lentamente verso il mare, contrastando l’erosione costiera. C’è anche da considerare, aspetto quest’ultimo non sempre menzionato nel dibattito pubblico, la tendenza del mediterraneo a innalzarsi di 3mm/anno che sarebbe comunque alla base dei fenomeni d’erosione; per questo in passato il Comune aveva sottoscritto un accordo di collaborazione con l’Ingv per la previsione futura a 50/80/100 anni della costa, proprio al fine di capire il futuro delle terre attorno Torvaianica nei prossimi anni e se la dinamica di innalzamento del Mediterraneo continuerà o meno con questa tendenza.
Ad ogni modo, tornando al progetto, l’idea alla base è quella che, anche in presenza di eventi e mareggiate straordinarie, una volta che tutto il sistema è a regime, le dune stabili possano avere effetti positivi nel rallentare o frenare localmente l’avanzamento dell’erosione. Dall’altro lato, parlando della vegetazione, verranno eradicate le tre specie considerate invasive ed aliene: il fico degli ottentotti, la Yucca e le agavi – che tendono a ‘monopolizzare’ il posto in cui vivono a scapito della biodiversità; in sostituzione verranno messe a dimora migliaia di altre piante appartenenti a specie locali (ammofila, agropiro, camomilla di mare, vilucchio, giglio, ecc).
L’intervista all’architetto Cristiano Casafina
Il progetto è stato curato dall’Architetto Cristiano Casafina. Di Roma (ma vive a Torvaianica dal 1999), si occupa di paesaggi e natura del territorio di Pomezia dal 2003, dalla forte erosione che investì il litorale di Torvaianica (al 13° km del Lungomare delle Sirene) fino ai progetti per affrontare la riqualificazione delle dune costiere. Lo abbiamo intervistato.
Architetto, in cosa consiste questo progetto?
“Il progetto Habemus dune consiste nella “rinaturazione” delle dune della costa di Torvajanica: eradicazione delle specie infestanti , stabilizzazione del corpo dunale alla base, sua delimitazione, e piantumazione di specie dunali autoctone”.
Quali saranno le tappe da qui alle prossime settimane?
“Il progetto HABEMUS DUNE sarà sviluppato seguendo le diverse fasi: (1) Recupero della sabbia su strada e sistemazione delle spiagge degradate; (2) Protezione delle dune con paletti e cordame e fruizione rispettosa dei lidi; (3) Stabilizzazione delle sabbie con le piante; (4) Salvaguardia della biodiversità; (5) Divulgazione del progetto nei 20 ambiti di intervento, con la descrizione dei pregi ambientali di ogni spiaggia in fase di riqualificazione”.
Alcuni cittadini, scrivendo alla nostra Redazione, si sono mostrati preoccupati per l’eradicazione che sta avvenendo di alcune piante presenti da anni sul territorio temendo ripercussioni per l’ecosistema: quali sono i criteri di azione e come viene attuato questo progetto?
“Ci sono diverse normative Europee che hanno dato un indirizzo specifico sulle specie dunali, eradicazione etc. Il Comune di Pomezia, da anni si è dotato di un regolamento del Verde, che fornisce conoscenze e disposizioni in merito all’ecosistema dunale. Nel 2020, quando è stato aggiornato e approvato di nuovo, ha incluso il rilievo delle dune che dà delle specifiche disposizioni sulla salvaguardia dunale. I criteri quindi sono scritti in quel lavoro eseguito nel 2015 da uno dei massimi conoscitori della materia il geologo dott. Giancarlo Bovina , dalla Prof.ssa Alicia Acosta, ed dal sottoscritto e finalmente approvato in giunta nel 2020”.
Quali e quante associazioni hanno aderito all’iniziativa?
“Le associazioni che seguono l’iniziativa sono diverse, il Polo del Mare ad esempio le raggruppa nella maggior parte. Pur non essendo parti attive hanno seguito il lavoro che sto dedicando alle dune di Torvaianica sin dal 2014 quando proposi questa iniziativa chiamata “Habemus Dune” ricevendo il patrocinio del Comune di Pomezia. Nella mia pagina Facebook omonima, chi ci legge può ritrovare il mio lavoro dal 2014 ad oggi. Ancora prima la mia attività specifica è iniziata con l’Associazione nazionale ambientalista Fare Verde, intorno all’anno 2000 circa”.