Sapete per quale motivo Castel Sant’Angelo si chiama così? Oggi vi sveleremo non soltanto la risposta a questa domanda, ma anche tante altre curiosità interessanti su uno dei monumenti più iconici di Roma: Castel Sant’Angelo.
Insieme al Colosseo e alla Cupola di San Pietro, sicuramente è l’attrazione simbolo della Città Eterna, imperdibile se siete in vacanza nella Capitale. Siete curiosi di saperne di più?
La scelta del nome in onore dell’Arcangelo Michele
Anche se fu utilizzato essenzialmente come fortezza, palazzo e prigione, Castel Sant’Angelo fu costruito nel 139 d.C. dall’imperatore Adriano come suo monumento funebre. Infatti le sue ceneri e quelle della moglie Sabina furono conservate proprio in questo mausoleo, così come le ceneri di tutti gli imperatori romani fino a Caracalla nel 217 d.C.
Fu l’imperatore Aureliano a convertire il mausoleo in fortezza.
Fino al 590 d.C. il monumento però era ancora conosciuto come il Mausoleo di Adriano. L’evento deciso che segnò il cambio del nome in quello che tutti noi oggi conosciamo, ovvero Castel Sant’Angelo, accadde proprio nel 590 d.C.
In quell’anno una violenta epidemia di Peste si abbatte su Roma. La popolazione era stremata e la situazione sembrava davvero irrecuperabile. Papa Gregorio I, durante una solenne processione al Mausoleo, ebbe un’apparizione angelica: vide l’Arcangelo Michele mentre riponeva la sua spada nel fodero. Il pontefice interpretò l’apparizione come segno dell’imminente fine della pestilenza. E così fu.
Per onorare il miracolo fu cambiato il nome del mausoleo in Castel Sant’Angelo e fu posta esattamente all’ingresso una statua dell’Arcangelo Michele.
Ancora oggi si può vedere la pietra con l’impronta impressa dell’angelo durante la sua apparizione.
La statua dell’angelo di Castel Sant’Angelo
In seguito all’apparizione, come detto in precedenza, fu cambiato il nome e fu posta una statua lignea raffigurante l’Arcangelo Michele. La statua, però, con lo scorrere del tempo si consumò fino a sgretolarsi e fu sostituita da una in marmo che durante un assedio fu distrutta. Anche la statua successiva sempre in marmo ma con le ali in bronzo non ebbe un destino migliore: un fulmine la centrò e distrusse in pieno nel 1457.
La statua che vediamo oggi risale al 1527 ed è realizzata interamente in bronzo.
Il ponte di Castel Sant’Angelo
L’iconica immagine di questo monumento di Roma non sarebbe la stessa senza la presenza del famoso ponte noto come Ponte Sant’Angelo o Ponte Elia.
Oggi è finemente ornato di statue realizzate dal celebre Gian Lorenzo Bernini e rappresenta una piacevole passeggiata per arrivare alla fortezza.
In passato però non c’erano sculture ma le teste mozzate dei condannati a morte a decorare il ponte che aveva un aspetto alquanto macabro. Il boia dello Stato Pontificio era il celebre Mastro Titta, al secolo Giovanni Battista Bugatti. Iniziò la sua carriera di boia a 17 anni e le sue specialità erano la ghigliottina, l’impiccagione, la mannaia e la “mazzolatura”.