Caravaggio, al secolo Michelangelo Merisi, arrivò a Roma nel 1593. Trovò ospitalità presso il Cavalier d’Arpino, giovane artista in quel momento molto in voga. L’amico lo prese sotto la sua ala, e gli affidò l’esecuzione di alcuni quadri di genere. Ciò perché sarebbero stati facilmente vendibili, allo stesso modo delle composizioni di frutta e fiori. Michelangelo Merisi era intelligente, e si adattò in fretta alle richieste di mercato. Non solo; innovò la scena artistica romana, differenziandosi con un nuovo repertorio di soggetti. Figure di giovani presi dalla strada e dipinti a mezzo busto, in posa e travestiti. Spesso questi erano inseriti in contesti naturalistici. Come il suo Bacco del 1595, esposto oggi presso la Galleria degli Uffizi a Firenze. O il Bacchino Malato che si può ammirare alla Galleria Borghese di Roma. Per una opportuna conoscenza vale la pena sottolineare che le opere di Caravaggio, in questi primi anni a Roma, fanno emergere come fosse estremamente influenzato da stilemi fiamminghi, manieristici. Ma, spinto da un realismo ante litteram, Caravaggio tentò una sintesi rispetto alle sue inclinazioni e le mode dell’epoca. Per questo si concentrava su figure prese dalla realtà quotidiana. Ma sarà successivamente, entrando nelle grazie del Cardinale Francesco Maria del Monte, che Michelangelo Merisi cominciò a fare sul serio. A Roma ci sono almeno tre luoghi dove poter contemplare le opere dell’artista milanese gratuitamente. Vediamo quali sono.
Colosseo, perché si chiama così?
San Luigi dei Francesi
La Chiesa di San Luigi dei Francesi è un luogo di culto cattolico di Roma che affaccia sulla piazza omonima, non distante da piazza Navona, nel rione Sant’Eustachio. È la chiesa nazionale dei francesi di Roma dal 1589. Se ci si dirige nella Cappella Contarelli, l’ultima navata verso sinistra, ecco tre opere eccezionali del Caravaggio. Si tratta de La Vocazione di San Matteo, Il Martirio di San Matteo e San Matteo e l’Angelo. La Vocazione è un dipinto realizzato tra il 1599 ed il 1600 ispirato all’episodio raccontato in Matteo 9,9-13. Per quanto riguarda la seconda delle tre opere sappiamo che l’artista ne compose tre diverse versioni. Una più classica col fondo chiuso dalla mole di un tempo, estremamente manieristico. Al centro un soldato irrompe nella scena coprendo quasi il martire. Nella seconda versione c’è un maggiore dinamismo. I personaggi assumono maggiore vigore. Nella terza versione Michelangelo ambienta il tutto in uno spazio profondo. Al centro il martirio di Matteo, che si scorge riverso a terra, con i passanti che fuggono. Di San Matteo e l’Angelo avevamo una prima versione, ma nel dal 1815 passò in mano ai Musei di Berlino. Fu distrutta verso la fine della seconda guerra mondiale nell’incendio della Flakturm Friedrichshain. La versione presso la Chiesa di San Luigi dei Francesi, invece, fu commissionata proprio dopo che Caravaggio finì di dipingere le tele laterali della Cappella Contarelli, ad ornamento finale di tutto il lavoro.
Basilica di Sant’Agostino
Siamo a Campo Marzio, e la Basilica di Sant’Agostino sorge nell’omonima piazza. Anche qui si può trovare e ammirare gratuitamente il Caravaggio. Il nome completo è Basilica dei Santi Trifone e Agostino e si trova dietro via della Scrofa, nel rione Eustachio. La struttura è del XIV secolo, quando gli agostiniani decisero di creare un proprio convento e dedicarlo a Sant’Agostino. È qui che si trova la famosissima Madonna di Loreto, composta nel 1604. Basta una piccola offerta; una moneta e le luci illumineranno l’opera per un tempo limitato, un modo per raccogliere offerte per le spese vive. Precisamente La Madonna dei Pellegrini o di Loreto è situata nella Cappella Cavalletti.
Basilica di Santa Maria del Popolo
È la più nota tra queste sedi. La Basilica di Santa Maria del Popolo è situata in piazza del Popolo, dalla quale prende il nome. La chiesa ospita numerose opere d’arte e monumenti funebri, risalenti soprattutto al periodo tra il XV e il XIX secolo, comprese personalità da paesi come Spagna, Francia, Belgio, attive in campo artistico, religioso, civile. Non a caso, infatti, è anche denominata Chiesa degli Artisti. Ci sono qui due opere del Caravaggio, entrambe del 1601. Si tratta della Crocifissione di San Pietro e la Conversione di San Paolo. Per quanto riguarda la prima, anche questa è una seconda versione. Spettacolare è, oltre all’illuminazione, la resa dei particolari. Le venature del legno della croce, il piede nero dell’aguzzino chino, le rughe sulla fronte dell’aguzzino di sinistra, il riflesso della luce sulle unghie del Santo e dell’aguzzino che tende la corda. Presso la Cappella Cerasi è conservata la Conversione di San Paolo. Una curiosità interessante è costituita dal fatto che sotto al dipinto attuale è stata scoperta un’opera completamente diversa che potrebbe essere o un’opera precedente o, più probabilmente, una prima elaborazione del soggetto, trasformata poi radicalmente nel corso dell’esecuzione.