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Le donne che hanno fatto la storia di Roma

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Roma

Roma è un simbolo per storia e tradizione. L’Impero tuttavia non si basava esclusivamente sul potere maschile: le principali icone femminili.

Roma è in continua evoluzione, ma la storia parla per lei. Una civiltà sempre in fermento a causa delle continue conquiste. Nel tempo hanno garantito non solo longevità all’Impero, ma anche garanzie per il futuro prossimo di un’epoca che sembrava non finire mai. Il segreto dei romani era proprio quello di riuscire a mettere insieme conquistati e conquistatori per influenzare e cambiare – plasmandolo a seconda dei tempi – usi e costumi. Non c’era una vera e propria decadenza.

Fino a quando naturalmente poi cadde tutto il sistema, ma per secoli il volere di Roma era il volere del mondo. Ovviamente c’era una cultura anttropocentrica, ma le donne avevano un ruolo fondamentale. Non a caso a prendere le decisioni erano gli imperatori, ma a farle rispettare ci pensavano le consorti: vale a dire che le decisioni politiche spettavano ai “viri”, ma il resto – ovvero l’attuazione delle strategie sotto traccia – era una prerogativa femminile.

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Donne di Roma: chi ha fatto la storia dell’Impero

Tre furono le donne che, durante l’Impero, si distinsero per capacità, strategia e diplomazia. Nomi che ancora oggi vengono ricordati con ispirazione perchè – nonostante mancassero i fondamenti di una cultura inclusiva – c’era la voglia di mettersi in gioco nonostante le difficoltà. Criticità che erano dovute appunto a una parziale inclusione. Le donne hanno lottato in ogni epoca, ma durante l’Impero passarono alla storia anche per alcune decisioni “impopolari” che pochi altri avrebbero avuto il coraggio di prendere.

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Le donne più iconiche di Roma- ilcorrieredellacitta.com

La prima donna che portò lustro e magnificenza a Roma con il proprio contributo fu Livia Drusilla, conosciuta come “la prima imperatrice”. Il motivo di tale appellativo fu perchè le venne riconosciuto l’attributo di “Augusta”: la possibilità di prendere decisioni in vece del marito Ottaviano. Il loro rapporto era talmente inteso da potersi permettere anche il lusso di scambiarsi – considerevolmente – i ruoli. Infatti fu anche la prima donna a cui venne dedicato un busto.

Pratica consentita – fino a quel momento – solo agli Imperatori. Dopo di lei viene ricordata Valeria Messalina, colei che fu costretta dall’Imperatore Caligola a sposare Claudio (40 anni più grande di lei) contro la sua volontà: l’unione ci fu, ma anche tutto quello che ne deriva. Messalina si scatenò sul piano dei costumi. Era sì una moglie, ma rappresentava soprattutto una donna libera. Sembra un ossimoro per l’epoca, ma diventa realtà nel momento in cui i libri di storia attestano che la donna fu il primo esempio di partner poliamorosa.

I volti più iconici

Per prima sperimento la poligamia e intrattenne “relazioni pericolose” anche con illustri cariche dell’Impero. Una donna capace di andare contro la morale costituita quando farlo non era prassi, o perlomeno non era “tollerato” come oggi. La terza “signora” dell’Impero fu Agrippina minore, detta “la lungimirante”. Questo nome non è casuale perchè ha sempre avuto quello che oggi potremmo definire l’occhio lungo: sapeva guardare oltre. Madre di Nerone, che poi la fece ammazzare, aveva un rapporto morboso con il figlio perchè notava come non sapesse gestire le vicende politiche della Città Eterna.

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Le donne nell’Impero – ilcorrieredellacitta.com

Cresciuta in un accampamento militare, divenne l’amante di Claudio (a cui voleva fare adottare Nerone) e le venne concesso il titolo di Augusta proprio per l’influenza che aveva in certe scelte. La tempra le derivò da un sopruso subito da bambina: Tiberio fece uccidere entrambi i genitori della donna. Una cicatrice profondissima che l’accompagnò per il resto della vita. Roma ha avuto anche un risvolto “rosa” che ha permesso determinate prese di posizione in una storia senza tempo fra rigore e peccato, giustizia e disonestà. 

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