Oggi andiamo alla scoperta dei Giardini Vaticani, uno dei luoghi più attraenti e affascinanti della città di Roma e dello Stato Vaticano. Le dimensioni di questo spazio, ricco di bellezze floreali, artistiche e storiche, al momento conta un’estensione di almeno 23 ettari, pari a 0,44 km². All’interno della Santa Sede, quest’area si sviluppa nell’area tra sud e nord-ovest del piccolo Stato papale.
Alla scoperta dei Giardini Vaticani
Questo spazio, come menzionavamo precedentemente, è carico di storia e cultura al suo interno. Tra gli spazi che si affacciano qui, anzitutto ricordiamo la magnificenza dei Musei Vaticani. A questo, poi, si aggiungono anche altre attività vitali per la vita dello Stato Vaticano. Nella zona nord, oltre alla dimora di Papa Francesco I, troviamo anche i Palazzi Apostolici, la sede de L’Osservatore Romano e le banche vaticane come lo IOR (Istituto per le Opere di Religione).
L’importanza dei Giardini Vaticani nella vita del Papa
Un immenso giardino, visitabile a pochi turisti ma a disposizione del Pontefice e i suoi collaboratori più stretti. Fin dalla fine del 1200, qui il Papa è solito presenziare per riflettere e prendere le decisioni più importanti per la fede cattolica. Come qualche vaticanista ha definito questo posto, i Giardini Vaticani sono anzitutto un “luogo di meditazione” per pensare nel pieno relax e senza distrazioni.
Un luogo vissuto da 800 anni dal Papa
Il cattolicesimo, nelle sue forme, è mutato nell’arco dei secoli: cambiamenti, scismi, guerre, chiare scelte storiche della Santa Sede nella gestione del proprio territorio e soprattutto di Roma. È ipotizzabile come qui, proprio nei Giardini Vaticani, siano state pensate tante iniziative che hanno contraddistinto il mondo cattolico in quasi un millennio di storia.
Dopotutto, la riflessione in questo spazio la lanciò Papa Niccolò III, che fece costruire quella che sarebbe diventata la dimora papale su quello che era il Colle Vaticano.
Un luogo che converge meditazione, preghiera e natura
Nei Giardini Vaticani non c’è solo la bellezza del posto, ma anche una realtà costruita al fine di facilitare la meditazione. Come detto, era il 1279 quando il Papa Niccolò III fece edificare la sua residenza. A essa, sotto la sua finestra, volle ricostruire anche un luogo di pace e che si distinguesse dai climi di rivolta che s’inasprivano sul territorio della Roma dell’epoca.
Fece quindi edificare il pomerium, ovvero il famoso frutteto che contraddistingue proprio questo spazio all’interno dello Stato Vaticano. A esso, poi, verranno aggiunte altre due importanti aree esterne: si tratta del pratellum (il prato) e il viridarium (il giardino). Aree dove i vari pontefici che si sono succeduti alla guida della Chiesa, amavano passeggiare e chiacchierare coi propri collaboratori.
Un immenso giardino sul Colle di Sant’Egidio
La passeggiata papale, nei propri giardini sotto la propria dimora, si sarebbe svolta nell’area che oggi fa riferimento al Colle di Sant’Egidio. Anche in questo caso, nei secoli sarebbero nate importanti centralità per quello che sarebbe diventato lo Stato Vaticano che oggi conosciamo. Si pensi anzitutto ai Cortili dei Musei Vaticani, che ogni anno vedono milioni di turisti a visitarli, e poi una struttura come il Palazzo del Belvedere.
L’architettura dei Giardini Vaticani sotto Bramante
Il massimo splendore di questo spazio papale, come ci narra la storia dell’arte, avvenne a cavallo del Rinascimento con Donato Bramante. L’architetto, operò qui all’inizio del 1500, puntando a creare una bellezza unica al mondo conosciuto in quest’area.
Un’azione artistica che chiamò alla corte del Papa numerosi pittori d’immenso talento, architetti, scultori. Tra i nomi che possiamo citare, ricordiamo le presenze di Pirro Ligorio, Antonio Tempesta, Giovanni Maggi o Giovanni Battista Falda. Personalità che, leggendo i libri d’arte, hanno scritto importanti pagine della cultura e il patrimonio artistico del nostro Paese.
Foto: dustinwhittle