Viterbo, caos nel carcere Mammagialla. Detenuti a contatto con un agente: tecniche di sequestro, l’allarme dei sindacati.
Allarme carceri, gli effetti del sovraffollamento cominciano a vedersi al Mammagialla di Viterbo. La situazione è fuori controllo: i detenuti, secondo le recenti stime, nell’ultimo periodo sono aumentati del 153%. Un’ascesa esponenziale. Nel penitenziario sono sotto organico di 120 unita. Una sproporzione che dà adito a situazioni di pericolo tutt’altro che di poco conto.
Nei giorni scorsi un gruppo di detenuti ha sequestrato prima e liberato poi un agente carcerario portandogli via le chiavi. Il paradosso è proprio legato all’operatività degli addetti ai lavori: nel carcere di Viterbo regna la paura e il timore forte delle rappresaglie non è frutto esclusivamente di suggestione. Erano già stati segnalati episodi di questo genere a settembre scorso. Ora c’è un nuovo margine su cui poter lavorare: il problema è concreto. Persino il segretario regionale del Sindacato Uspp Nicastrini parla di “situazione ingestibile”.
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Viterbo, sequestro nel penitenziario: agente in pericolo
Un punto di non ritorno che non può essere agevolato ulteriormente visto che nel carcere della Tuscia organizzano 1-2 rivolte al mese. Gli agenti vengono feriti e i detenuti muoiono o per aggressioni o malori all’interno delle celle e anche fuori. Clima da Far West. Per questo gli appelli del sindacato hanno bisogno del sostegno delle autorità.
Il timore è che questa situazione possa continuare ancora per molto. Solo che il tempo, in questo caso, è l’unica variabile che non è possibile potersi permettere: la spirale della scelleratezza e del malaffare non aspetta. Anzi, maggiore è l’attesa e minori sono gli scrupoli di chi vuole cercare – a ogni costo – una via d’uscita. Il prezzo della liberà può essere alto, ma chi non ha niente da perdere guarda oltre e agisce di conseguenza.