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Blatte, la parola all’esperto. Intervista all’etologo Andrea Lunerti: “Raccontano la storia della nostra civiltà”

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Cosa c'è da sapere su una criticità che può riguardare tutti. L'infestazione da blatte. Intervista all'etologo Andrea Lunerti.

A tutti fanno orrore, e costituiscono un bel problema in caso di infestazione. Sono resistenti, coriacee e, in caso di criticità rispetto all’igiene o alla cattiva gestione dei rifiuti, possono diffondersi rapidamente. Annidarsi negli anfratti, risalire le tubature e gli scarichi fognari. A Roma hanno fatto notizia le infestazioni presso diversi quartieri come Torpignattara, che hanno fatto emergere come questi animali siano in grado di risalire le mura dei condomini anche fino al secondo piano. E allora Il Corriere della Città ha pensato di fare luce su una questione che può riguardare tutti. La conoscenza è prevenzione, e allora abbiamo contattato l’esperto etologo Andrea Lunerti, che peraltro le studia da molto vicino. Andrea ne alleva diverse specie al fine di studiare il loro comportamento. Come la Gromphadorhina Portentosa, o blatta soffiante del Madagascar, tra le più grandi al mondo.

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Andrea, sappiamo che sei prima di tutto uno studioso. Mi ha colpito una tua frase: “Le blatte raccontano la storia della nostra civiltà“. Ci spieghi?

Ci seguono dal neolitico. Le nostre attività, agricole e domestiche producono per loro grosse risorse alimentari facilmente accessibili grazie alle loro capacità fossorie e soprattutto al riparo dai loro principali predatori; uccelli e piccoli mammiferi selvatici.

Fa specie che un insetto tanto odiato dalle persone possa essere così interessante. Come mai possono affliggere gli ambienti domestici? Presso Roma sappiamo che spesso può dipendere dalla cattiva manutenzione del Comune sui sottoservizi, è così?

Di 4000 specie conosciute solo una decina rappresentano un vero pericolo per l’uomo. Durante i loro spostamenti spesso vengono a contatto con discariche e fognature e a loro volta, successivamente, possono contaminare gli ambienti domestici e le derrate alimentari. Sono prevalentemente attratte dalla nostra cattiva gestione degli scarti alimentari, pertanto vanno tenute sempre sotto controllo.

Cosa può fare un cittadino se si accorge che la propria casa ha questo problema? Oltre a chiamare dei professionisti della disinfestazione, ovviamente.

La blatta che affligge le abitazioni è la cosiddetta Blatta Orientalis. È necessario immediatamente far identificare il soggetto in questione e ricercare la causa della sua presenza. Alcune specie sono soltanto di passaggio e prevalentemente si cibano di vegetali o frutta matura. Altre, come detto, sono attratte dalla nostra cattiva gestione degli scarti di lavorazione alimentare o dei rifiuti di natura organica. Per questo dobbiamo immediatamente limitare il più possibile queste circostanze e in caso d’infestazione rivolgerci a personale esperto.

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Quali sono le abitudini di questi insetti? Cosa reputi che sia importante sapere su questa specie?

I blattoidei sono insetti molto resistenti e lo dimostra il fatto che hanno superato ogni difficile era sul nostro pianeta resistendo a numerosi cataclismi. Hanno una eccezionale resistenza alle radiazioni e si dice che possano tranquillamente sopravvivere ad un eventuale catastrofe atomica. La blattofobia o l’entomofobia sono frequenti tutt’oggi e risalgono ai tempi antichi Molte persone mi contattano in quanto terrorizzate al punto di voler abbandonare la loro casa per fuggire lontano da questo insetto che suscita sporco e ribrezzo.

Immagino che però tu non ne abbia affatto paura

Direi di no. Io allevo diverse specie per lo studio del loro comportamento. Tra questa anche la Gromphadorhina Portentosa, o blatta soffiante del Madagascar, tra le più grandi al mondo.

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