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V Municipio, Serd; la Asl invia altri 300 utenti. L’allarme del Presidente di Mauro Caliste

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La Asl Roma 2 ha deciso di spostare 300 pazienti presso il V Municipio, al Serd. L'allarme del presidente Mauro Caliste.

La Asl Roma 2 ha deciso di redistribuire gli utenti del Servizio di Emergenza e Recupero Dipendenze (Serd) presso il Serd di via Casilina a Torpignattara. Saranno circa trecento i soggetti affetti da dipendenze che verranno prese in carico, in blocco, dai servizi del V Municipio di Roma. Altrettanti, pare, verranno indirizzati presso il Municipio VI. La questione costituisce una criticità per il V Municipio. Infatti il minisindaco Mario Caliste ha fatto sapere che: “Desidero esprimere la mia più ferma contrarietà a tale decisione. La nostra posizione è basata su considerazioni di estrema importanza relative al benessere e alla cura dei nostri concittadini“.

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Il V Municipio è al collasso

Il Serd Casilino, in effetti, è già gravato da una considerevole quantità di utenti. L’aggiunta di questo flusso di 300 utenti potrebbe sovraccaricare tutto il quadrante, creando un inevitabile problema di congestione rispetto a un territorio complesso. Dice il Presidente Mauro Caliste: “Riteniamo che questa ridistribuzione rappresenti un aggravio significativo dei servizi offerti alla nostra comunità. Inoltre, il considerevole aumento degli utenti comporterebbe inevitabilmente un sovraccarico per gli operatori della Asl di via Casilina, che dovrebbero far fronte a una nuova realtà senza avere il tempo necessario per una transizione graduale e per un ripensamento degli spazi già abbondantemente ridotti. Questo potrebbe mettere a rischio la qualità delle cure e la sicurezza dei pazienti”.

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“La Asl riconsideri la sua decisione”

È questa la richiesta del minisindaco, al fine di trovare alternative che possano garantire la continuità rispetto alle cure per i residenti. Ed evitando nel contempo una ulteriore pressione sul Serd di via Casilina. Caliste sottolinea che: “La nostra priorità deve essere quella di aiutare le persone che hanno difficoltà e garantire loro un accesso adeguato ai servizi di cura. Supportare persone affette da dipendenze, vuol dire anche garantirgli un ambiente di cura stabile e affidabile. L’allontanamento dal proprio ambiente potrebbe avere un impatto negativo sulla continuità delle cure e sulla salute dei pazienti che necessitano di prossimità“.

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