La Sanità è uno dei principali campanelli d’allarme a livello contemporaneo: c’è carenza di medici a Roma e nel Lazio. Rocca interviene.
La bandiera bianca del camice bianco. I medici si arrendono a una triste evidenza: c’è un calo di professioni. Questo vuol dire che, oggi, nessuno o quasi vuole più intraprendere un sentiero simile. Anche quelli che vivono la Medicina come una “vocazione” si sentono scoraggiati. Il problema è da più parti: la prima quella legata all’ingresso in determinate facoltà.
L’accesso a Medicina non è sempre facile e non è soltanto colpa del numero chiuso: innumerevoli sono le truffe e i raggiri per quanto riguarda i test d’ingresso e chi vorrebbe davvero afferire a certi ambienti si sente scoraggiato. Poi c’è l’altra questione: un medico, in Italia, oggi, si sente fuori posto. Il punto è lo scetticismo che la professione sta avendo non solo nell’epoca post pandemica, ma anche rispetto a quelli che sono gli ultimi ritrovati sul piano scientifico e farmaceutico.
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Camici in fuga: è emergenza medici in tutto il Lazio, la situazione a Roma
Le professioni sanitarie – dai potenziali pazienti – vengono viste con diffidenza. Aumentano i casi di aggressione nelle strutture. Una concatenazione di eventi, mista alla precarietà contrattuale, ha portato numerosi ripensamenti e altrettante rimodulazioni. Questo significa essere di fronte a un’emergenza generale che gli addetti ai lavori hanno già manifestato: si sta assistendo alla “fuga dei camici” – immediatamente dopo quella dei cervelli – che potrebbe seriamente cambiare il concetto di Sanità.
In particolar modo rispetto alla qualità dei servizi offerti. Nel dettaglio il vulnus della Capitale non può più essere sottovalutato: problemi a Roma e nel Lazio, non ci sono più medici disponibili. Le risorse stanno finendo. Nella fattispecie è pretestuoso dire che Roma e il Lazio sono senza camici a disposizione, ma c’è una moria del mestiere. Questo Rocca – Presidente della Regione Lazio che dalla Sanità arriva – non può sottovalutarlo.
Il piano di Rocca
Non si tratta più soltanto dell’eterna diatriba fra pubblico e privato: il problema è numerico. “Trovare un medico specializzato in emergenza-urgenza è diventato una missione impossibile”, ha affermato il Presidente. 10mila attualmente sono le figure professionali che mancano all’appello contando Roma e il Lazio. In tal senso sono pronte – conferma Rocca – 800 nuove assunzioni.
300 sono i medici incaricati di rafforzare i reparti ospedalieri, mentre altri 200 spettano ai dipartimenti Dea. L’obiettivo è diminuire di 500 unità i contratti a tempo determinato, per trasformarle in assunzioni definitive. L’allarme, però, continua perchè Rocca chiosa in maniera chiara: “Non escludo – afferma – l’assunzione di stranieri”. Il medico è diventata una professione scomoda e complicata, ma le basi di questa reticenza vengono da molto lontano.