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Pala d’altare trafugata a Napoli trent’anni fa rispunta in un mercato di Roma: ora sarà restituita alla Chiesa

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Pala d'Altare di Domenico Mondo

La Pala d’altare tornerà a Napoli. Dopo essere stata trafugata dalla Chiesa di Sant’Aspreno dei Crociferi, l’opera d’arte è stata rinvenuta all’interno di un mercato su Via Trionfale. Analizzato come l’ancora fosse quella originale, la Polizia di Stato ha iniziato le pratiche per la restituzione del bene artistico al luogo religioso presso il territorio partenopeo. Il ritrovamento è avvenuto a distanza di trent’anni. 

Il ritrovamento della Pala d’altare a Roma

L’opera d’arte, secondo le denunce di scomparsa occorse sul caso, manca da Napoli da trent’anni. Il pregiatissimo pezzo è datato al 1760, quando venne fuori dal genio dell’artista casertano Domenico Mondo. Dalla piazzetta dei Crociferi ai Vergini, l’hanno ritrovata in un mercatino sotto Monte Mario. Chi l’ha acquistata con una trattativa lampo, accertatane l’autenticità, l’ha subito consegnata al comando dei Carabinieri di Porta Cavalleggeri. 

Ritratto dell'artista Domenico Mondo
Ritratto dell’artista Domenico Mondo

Cosa racconta la pala d’altare di Domenico Mondo

Il valore di questa opera, per gli esperti d’arte, è inestimabile. Domenico Mondo, su questa pala d’altare, s’ispira agli studi del pittore napoletano Luca Giordano, riportando con un olio su tela l’emblematico incontro tra San Filippo Neri e San Carlo Borromeo. Tale opera, che ora verrà restituita al patrimonio culturale e artistico della città di Napoli, ha fatto ritenere Mondo come i più autorevoli artisti del pianete nella sua epoca. 

Il restauro e il ritorno a Napoli

Prima di tornare all’interno della Chiesa di Sant’Aspreno dei Crociferi, per la pala d’altare di Domenico Mondo avverrà una seduta di restauro. Chi opererà sull’opera, dopo trent’anni di sparizione, si pone l’obiettivo di ridargli l’antica brillantezza che ha contraddistinto questo olio su tela.

Solo successivamente alle opere di manutenzione, il pregiatissimo pezzo artistico verrà riportato nella città di Napoli. Un’opera che, nel concreto, verrà restituita alla Comunità cittadina e il patrimonio culturale che contraddistingue, in tutto il mondo, l’immensità dell’arte nell’area partenopea. 

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