La lettera di Lanzi
“Esasperati. Non c’è altro modo di definire i residenti della Magliana. La causa sono i roghi tossici e l’aria irrespirabile che ogni sera avvolge il quartiere“. Così Gianluca Lanzi su Facebook, al fine di rendere nota ai suoi cittadini la lettera che ha inviato due giorni fa ai soggetti succitati. Si sente abbandonato dalle istituzioni il minisindaco, e la rabbia si può percepire: “È ora che le istituzioni che si trovano “sopra” di noi ci aiutino facendo semplicemente quello che gli compete. Il Municipio XI Roma Arvalia Portuense non ha il potere né le risorse per sostituirsi a loro“. Lanzi poi pubblica integralmente il testo della missiva. “Con la presente intendo rappresentare l’esasperazione a cui sono ormai giunti i residenti della Magliana a causa del problema dei roghi tossici, un fenomeno che sta condizionando la qualità di vita in questo quartiere“, si legge nel testo. Il punto è molto semplice; la combustione di materiali di ogni genere è quotidiana. Ogni notte pare che sulla riva del Tevere, all’altezza del Ponte della Magliana, si generino le condizioni per rendere l’aria sempre più irrespirabile. Così i residenti sono costretti a serrare le finestre, ma ciò non basta. “Nonostante le continue denunce della cittadinanza, questo fenomeno non diminuisce ma, al contrario, sembra intensificarsi: nelle ultime settimane le stesse aree sono state interessate da alcuni incendi sviluppatisi di giorno che hanno provocato significativi danni alla vegetazione. Tutto questo accresce la percezione di impunità e di illegalità diffusa“, continua la lettera. Ciò che si chiede è un intervento urgente e risolutivo, magari di concerto con tutti i soggetti competenti e finalizzato a recuperare le aree abbandonate.