A monte di tutti i disagi che si stanno oggi percependo sulla Roma-Lido, nella giornata di venerdì 15 Settembre 2023 si è svolto un incontro tra Regione Lazio, Astral e Comitati Pendolari presenti sulla territorio laziale. L’occasione è stata anche quella di fare un punto sulle condizioni della MetroMare, soprattutto su quelle che dovranno essere le nuove strutture ferroviarie che sorgeranno lungo la linea: per intenderci, la famosa stazione di Acilia Sud.
Quale destino per la stazione di Acilia Sud sulla Roma-Lido?
Dopo numerosi rinvii sulla chiusura dei lavori, il Comitato Pendolari della Roma-Ostia ha deciso di porre nuove domande sul futuro di quest’importante struttura urbanistica. Dai documenti in possesso dalla realtà associazionistica attiva sulle condizioni della linea ferroviaria, oggi siamo arrivati a contare tre rinvii sulla fine dei lavori.
Se in un primo momento la chiusura del cantiere era prevista per Autunno 2023, poi successive posticipazioni hanno fatto slittare la data a Primavera 2024 e successivamente al mese di Settembre del prossimo anno.
I problemi che potrebbero sorgere all’apertura della stazione di Acilia Sud
Oggi il cantiere, seppur in corso d’opera, mostra profonde lacune urbanistiche per l’importante progetto architettonico che porta sulle spalle. Si può parlare di una struttura incompleta sul piano della funzionalità urbana, considerato come la stazione non nascerà con le necessarie opere d’accesso per accederci, come sarebbe la famosa sopraelevata pedonale sulla Via del Mare e l’Ostiense (che collegherebbe Acilia Sud ai quartieri di Dragona e Dragoncello).
L’assenza di parcheggi di scambio nel progetto della stazione ferroviaria
Altro punto che gioca a sfavore della nuova stazione nel X Municipio di Roma Capitale, sarebbe la questione legata a uno spazio per i parcheggi di scambio. Dopo Ostia Antica, Acilia e Casal Bernocchi/Centro Giano, la novizia stazione diverrebbe un ulteriore punto di riferimento per la mobilità pubblica all’interno dell’entroterra lidense. Una stazione che, potenzialmente, potrebbe accogliere una fetta di cittadinanza vicina ai 60 mila abitanti.
Foto: Giovanni Zannola
