Torniamo ad occuparci dei contributi per la disabilità gravissima a Pomezia e Ardea che, come sollevato in passato, purtroppo non sono ancora sufficienti per tutte le famiglie aventi diritto sul territorio. E per questo oggi viene lanciato un nuovo appello alle Istituzioni.
La questione è nota: i contributi, che oggi sono divisi tra assegni di cura, caregiver e assistenza domiciliare, sono stanziati con piani Regionali con le graduatorie che vengono aggiornate periodicamente; da un lato c’è chiaramente la necessità di garantire la continuità assistenziale per gli aventi diritto, dall’altro cercare di aumentare quanto più possibile la platea dei beneficiari per cercare di includere le famiglie che hanno fatto richiesta ma che ancora non sono state ammesse ai contributi. Ed è qui che il sistema si inceppa: a causa della mancanza dei fondi infatti sono tante le persone che, ad oggi, restano tagliate fuori e rimangono sospese nelle liste di attesa.
Disabilità gravissima a Pomezia e Ardea, i numeri: pochi ingressi in graduatoria e la lista d’attesa si allunga
Come detto le graduatorie vengono aggiornate periodicamente: l’ultima è molto recente e risale proprio a questo mese di settembre 2023 (si può consultare qui). Il problema è che la richiesta sul territorio è aumentata a fronte di un aumento dei fondi disponibili non sufficiente: al netto di un cambiamento delle linee guida regionali avvenuto nel frattempo – oggi la gestione del bando è anche in capo al Consorzio Sociale Ardea Pomezia – rispetto al 2021 (ma le graduatorie erano rimaste invariate fino al marzo 2022) sono cresciute sì le persone ammesse ai contributi, ma si è allungata anche la lista d’attesa.
I numeri: se fino a marzo 2022 avevamo 56 famiglie destinatarie dei fondi – che possono arrivare fino a 700 euro mensili per ciascuna domanda – oggi ne abbiamo 68, tutte, fortunatamente, in continuità assistenziale. Dunque si è registrato una crescita di 12 utenti beneficiari nell’arco però di oltre un anno; il dato che preoccupa è però quello della lista d’attesa passata dalle 28 domande precedenti alle attuali 48. Alcune con domande presentate addirittura nel 2021. Insomma, serve fare di più.
L’intervista a una mamma di Pomezia: “In un anno scalata soltanto una posizione”
In questo limbo c’è anche una mamma di Pomezia, che ha fatto richiesta per il contributo caregiver. Suo figlio, di 4 anni, soffre di disturbo dello spettro autistico classificato come livello 3, il più grave, oltre ad avere problematiche relative al linguaggio (del suo caso ci siamo occupati anche per un’altra vicenda, poi risoltasi anche grazie al nostro intervento). La loro è una famiglia monoreddito e considerando che le cure e le terapie per il bimbo sono costosissime – e che spesso devono essere fatte lontano da Pomezia perché sul territorio mancano le figure specializzate – “arrivare a fine mese è un’impresa“.
Proprio per questo, nel novembre 2022, la famiglia ha fatto domanda per accedere ai fondi per la disabilità gravissima. A distanza di quasi un anno però la sua istanza è avanzata soltanto di una posizione, passando dalla 26esima alla 25esima. “Di questo passo non accederemo mai ai fondi – ci dice amareggiata – è davvero surreale questa situazione”. Il timore della famiglia è più che fondato considerando anche che, come detto, c’è addirittura chi attende da due anni.
“Facciamo appello alle Istituzioni, i fondi vanno aumentati”
Da un lato le domande vengono ritenute idonee ma dall’altro, considerando che i fondi non bastano per tutti, le richieste restano in sospeso. “Le terapie che deve seguire nostro figlio sono costosissime e non possiamo svolgerle qui a Pomezia o Ardea perché mancano le figure specializzate; dobbiamo andare a Roma e questo comporta un ulteriore aggravio di costi, adesso anche per ciò che riguarda il prezzo della benzina arrivato alle stelle”, prosegue Erika.
“Quest’anno nostro figlio dovrà iniziare inoltre lo sport e servirà un assistente personale: per questo i fondi per noi, così come per tutte le famiglie in lista di attesa, sono di vitale importanza“. La mamma sta cercando di contattare le persone nella sua stessa condizione per cercare di creare un gruppo coeso con il quale portare avanti le proprie istanze. Fare fronte comune insomma: “Ho già trovato altre tre famiglie che stanno come noi, più una quarta che ha richiesto i contributi per sostenere le spese di cura per l’anziana madre; se altri vogliono, sono a disposizione, più siamo più potremo far sentire la nostra voce”.
L’incontro con il Sindaco di Pomezia
Erika nei giorni scorsi ha incontrato anche il Sindaco di Pomezia, Veronica Felici. Il Primo Cittadino, secondo quanto ci riferisce la mamma, ha preso l’impegno di “sollecitare la Regione Lazio affinché ampli i fondi destinati a Pomezia“. E l’appello, alle Istituzioni tutte, lo rivolgiamo nuovamente anche noi: nessuno ovviamente deve essere escluso dalle liste, tanto meno chi, dopo tanta attesa, è riuscito ad accedere ai contributi; ma tutti gli aventi diritto devono riuscire ad entrare in graduatoria in tempi ragionevoli. La politica può e deve fare di più.