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Roma: “Suo figlio ha investito una bambina”, la truffa ai danni di un’anziana

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Roma

Truffe agli anziani, siamo alle solite. Gli agenti del commissariato Casilino hanno arrestato due donne, presunte colpevoli di una truffa nei confronti di una anziana residente presso via Adolfo Giaquinto, periferia est della Capitale. “Suo figlio è passato col rosso, investendo una bambina che ora è in fin di vita“, le hanno riferito al telefono, fingendosi collaboratrici di un avvocato. Da Napoli, quindi, le due donne si sono recate a Roma per scucire alla vittima soldi e gioielli, paventando il rischio di una condanna a tre anni nei confronti del figlio.

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Quando sono state arrestate avevano seimila euro in gioielli

All’atto dell’arresto una delle due donne fungeva da palo. L’altra era in possesso, all’interno di uno straccio, di gioielli per un valore di seimila euro, frutto della truffa nei confronti della sessantenne. Un uomo aveva precedentemente telefonato all’anziana fingendosi un maresciallo dei carabinieri: “Suo figlio ha fatto un grave incidente, ma si può risolvere tutto: la faccio chiamare dall’avvocato sul suo cellulare“, le ha riferito. Invitata a mettere giù il telefono fisso di casa lui, però, non ha fatto lo stesso tenendo di fatto occupata la linea. Ciò per evitare che nel frattempo la signora chiedesse consigli a qualcuno. Secondo la versione del truffatore il tutto si sarebbe potuto risolvere con un “risarcimento da settemila euro“. Così, presa dal panico, aveva accettato di pagare con dei gioielli che aveva in casa.

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L’arresto in flagranza di reato

Il finto avvocato aveva anche fatto intendere di essere in contatto col giudice titolare del caso. “Le mando a casa una mia collaboratrice“, ha poi aggiunto. Ma la sessantenne è riuscita a sventare la truffa perché, nel frattempo, si è messa in contatto con la figlia che ha capito immediatamente cosa stesse succedendo. Così sono state avvertite le forze dell’ordine. Gli agenti si sono messi subito sulle tracce di chi sarebbe dovuto andare a riscuotere il bottino. Si sono recati in borghese con un’auto civetta presso l’abitazione di via Adolfo Giaquinto e fuori dal portone c’era il palo. Una delle complici; intanto in casa era salita un’altra donna che nel frattempo si è fatta consegnare i gioielli. Arrestate entrambe, erano anche in possesso di un biglietto con scritta tutta la storia da raccontare alla sessantenne ricca di particolari. Convalidato l’arresto, per loro, in attesa del processo, è stato disposto l’obbligo di dimora nel comune di Napoli.
 

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