Qui, come in altri luoghi poi diventati della Memoria, durante il ventennio venivano confinati quelli che erano considerati dei dissidenti politici. In buona sostanza, però, a regime caduto, avrebbero rappresentato tutte le forze della Liberazione e poi del processo costituente. A Ventotene sono stati deportati uomini e donne del calibro di Sandro Pertini, Umberto Terracini, Altiero Spinelli, Camilla Ravera, Adele Bei e Maria Baroncini. Per questo sabato 23 settembre verrà inaugurato presso l’isola il primo Memoriale sul confino politico. Un’opera che vuole ricordare, a 80 anni dalla fine del regime fascista, le migliaia di donne e uomini che qui vennero confinati.
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Una parete di 14 metri, là dove sorgeva la cittadella confinaria
Una parete lunga 14 metri e alta due, con su scritti nomi e cognomi degli oltre 2300 confinati che sono passati per Ventotene. Il Memoriale si situa esattamente laddove sorgeva la Cittadella Confinaria, che era costituita da dodici padiglioni, sovrastati da un’imponente caserma per la Pubblica Sicurezza. La struttura arrivò ad ospitare, negli ultimi anni di regime, oltre mille confinati. Un vero e proprio campo di concentramento, di cui l’ultimo padiglione fu abbattuto all’inizio degli anni ’80; ciò in un processo di rimozione forzata della memoria e al centro delle denunce di varie associazioni. Tra queste l’ANPPIA, l’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, fondata nel 1946 da molti di quei confinati passati per l’isola pontina. È infatti proprio l’ANPPIA ad aver finanziato il Memoriale in collaborazione col Comune di Ventotene. Alla cerimonia di inaugurazione saranno presenti il sindaco di Ventotene, Carmine Caputo, il presidente dell’ANPPIA Spartaco Geppetti e alcuni figli di confinati sull’isola.
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Gli altri ospiti dell’inaugurazione
Presenzieranno l’evento anche i rappresentanti di numerosi centri studi e di documentazione che nel corso
degli anni sono sorti nelle varie isole del Mezzogiorno d’Italia per valorizzare la memoria del confino. Anthony Santilli, Responsabile del “Centro di ricerca e documentazione sul confino politico e la detenzione delle isole di Ventotene e Santo Stefano”, organo del Comune di Ventotene, che è stato il coordinatore scientifico per le ricerche inerenti il Memoriale; Nino Picone, Vice Presidente del “Centro studi Eoliano” per l’isola di Lipari; Vito Ailara, “Presidente del Centro studi e documentazione di Ustica”. Ci saranno anche Rosanna Conte e Umberto Migliaccio per il “Centro studi isole ponziane” dell’isola di Ponza. Ancora, Vito Antonio Leuzzi, Presidente dell’IPSAIC di Bari per le isole Tremiti. Tutti quanti giunti sull’isola di Ventotene per ratificare, nei locali dell’Archivio storico del Comune, la costituzione di una “Rete delle isole di confino”, con l’ANPPIA nazionale come ente capofila. Un
progetto ambizioso, che intende promuovere nel prossimo futuro progetti coordinati di ricerca e
disseminazione, per far conoscere la storia del confino al di fuori del ristretto ambito accademico.