La finestra su Piazza Navona, una delle viste considerata più bela di Roma. Affacciarsi da lì, permette di vedere tutta l’area della famosa area storico artistica della Capitale d’Italia. Uno splendore che, solo buttando lo sguardo fuori dall’edificio in questione, permette d’immergersi nel genio architettonico, artistico e soprattutto nella sfera storico di questo quadrante nel Centro capitolino.
La finestra su Piazza Navona: la più bella vista di Roma
L’edificio che ospita la spettacolare finestra, si trova all’interno dell’Ambasciata del Brasile in Italia. All’interno della stessa piazza, troviamo questa struttura al civico numero “14”. La sede diplomatica è facile da trovare, trovandosi sul lato che confina con via di Pasquino, nei pressi della magistrale Fontana del Moro e parallela della storica via di Santa Maria dell’Anima.
Chi ha costruito il palazzo dove si trova la finestra su Piazza Navona?
La finestra su Piazza Navona è presente all’intero dello storico Palazzo Pamphilj, uno degli edifici più maestosi della città di Roma. Venne costruito intorno al XVII secolo, su volontà della stessa nobile famiglia romana da cui porta il nome. Costruito seguendo i canoni dello stile barocco, dal 1600 a oggi ha ricoperto varie ruoli nel suo utilizzo: è stato dimora privata della nobile famiglia Pamphilj, per poi diventare più tardi l’Ambasciata dello Stato brasiliano.
Come vedono i turisti la finestra su Piazza Navona?
Non solo una finestra per ammirare l’immensità di Piazza Navona, ma anche una struttura che è molto appariscente all’esterno. L’occhio di un turista straniero, al pari di un cittadino romano, all’altezza della Fontana del Moro si ritrova di fronte a un immenso lucernario dai colori dorati e capaci di catturare lo sguardo. Chi la vede dall’area pedonale, magari nel periodo delle bancarelle natalizie, vicino alla bandiera del Brasile vede una sala puntualmente sempre accesa (tranne nelle ore notturne).
Come si può entrare nell’Ambasciata del Brasile per affacciarsi alla finestra?
È la domanda che si pongono, da decenni, tantissimi turisti. Tutti vorrebbero affacciarsi dalla finestra all’interno del Palazzo Pamphilj, per vedere cosa realmente si vede da quel lunario. Per molti è solo un gioco d’immaginazione, proiettandosi con la mente in una rappresentazione – seppur solo virtuale – di quella che potrebbe rivelarsi una magnifica visione.
A ogni modo, si può – con un po’ di fortuna – provare ad affacciarsi da quella finestra. Bisogna contattare l’Ambasciata del Brasile, che diverse volte ha concesso la visita di quello spazio a titolo completamente gratuito.
Come visitare l’Ambasciata del Brasile a Roma
Per entrare a Palazzo Pamphilj, oggi, serve un permesso dell’Ambasciata del Brasile. Bisogna contattare i riferimenti della sede diplomatica, che vi comunicherà le modalità di visita nei suoi spazi (che sono dello Stato brasiliano, per le leggi internazionali). L’Ambasciata, cosciente dell’immenso patrimonio artistico nella propria struttura, organizza durante l’anno delle visite guidate all’interno del proprio Palazzo, cui turisti e cittadini possono prendere parte senza pagare nulla.
La visita guidata all’Ambasciata del Brasile a Piazza Navona: cosa possiamo vedere?
Come detto precedentemente, l’idea di portare l’Ambasciata del Brasile a Palazzo Pamphilj, permette alla sede diplomatica di abbracciare il cuore del genio artistico e architettonico italiano. Infatti, non solo vedremo la famosa finestra che affaccia su Piazza Navona. La visita ci porterà lungo immensi corridoi con opere d’arte di ogni tipo, che ancora oggi diventano decoro per importantissimi incontri diplomatici di livello mondiale.
Le sale dell’Ambasciatore
Non è un caso come, su tale maestosità, l’ambasciatore brasiliano (attualmente è Hélio Vitor Ramos Filho) intrattiene i propri incontri di spessore internazionale e dialoga con le istituzioni del nostro Paese. Come ci racconta qualche turista attraverso la piattaforma di TikTok, proprio dal lavoro diplomatico è nato un soprannome di questi locali: sono state rinominate le “stanze dell’Ambasciatore”.