È indubbiamente una delle fontane più belle e simboliche di Roma, vuoi anche perché c’è il rito di lanciare la monetina per vedere avverare i desideri. Un un sogno, un’aspettativa che alimenta le speranze di veder realizzato un progetto di vita, di lavoro o anche d’amore che viene affidato alla Fontana di Trevi. Un’abitudine che si ripete e che va avanti ormai dalla fine dell’800, inizi del 900 quando l’archeologo tedesco Wolfang Helbig diede vita a questo rituale, esprimendo il desiderio di poter tornare a Roma, che doveva ormai lasciare per tornare in Germania, dopo un lungo periodo di studi.
Turisti italiani e stranieri raggiungono la Fontana di Trevi per il lancio della monetina
Oggi sono migliaia i turisti sia italiani che stranieri, ma anche i romani stessi che raggiungono la Fontana per esprimere un desiderio. Sono tante le monete che vengono lanciate ogni giorno, talmente tante da aver indotto Campidoglio e Caritas a sottoscrivere una convenzione secondo la quale le somme raccolte sono destinate a sostenere i più bisognosi. Un’iniziativa tesa a superare lo stato di indigenza nel quale vivono tanti bisognosi, perché a parte i monumenti, i musei, i giardini fioriti e le migliaia di reperti presenti, la Capitale conta anche un notevole numero di ‘poveri’. Purtroppo con il trascorrere del tempo i dati riportano di una crescita esponenziale, al punto da contare un numero di indigenti che sono di poco sotto la soglia dei 100mila.
Un piccolo tesoretto che viene destinato a scopi benefici: viene consegnato alla Caritas diocesana
La Fontana di Trevi raccoglie, pertanto, una sorta di piccolo ‘tesoretto’ che viene destinato a scopi benefici. Una somma raccolta quotidianamente dagli operai dell’Acea che raggiungono il sito nelle prime ore della mattina, quando Roma ancora dorme, per poter raccogliere quella somma indisturbati. Armati di aste e aspiratori, sotto la supervisione degli agenti della Polizia locale di Roma Capitale, gli operai, dopo aver proceduto a transennare l’area, riescono a riempire vari sacchi dal peso complessivo di un paio di centinaia di chilogrammi.
Quanto ‘guadagna’ al giorno la Fontana di Trevi
La somma che viene racimolata ogni giorno si aggira intorno ai tremila euro, come a dire oltre un milione di euro l’anno. Un importo che rappresenta il 15 per cento dei fondi messi a disposizione della Caritas diocesana che li impiega per il sostentamento dei senzatetto. A questi ultimi viene assicurato un pasto caldo, un luogo nel quale dormire, e la possibilità per le famiglie in difficoltà di prendere a titolo gratuito, o comunque a prezzi convenienti, prodotti di prima necessità in negozi convenzionati.
Le credenze sul rituale del lancio delle monetine
La Fontana di Trevi, a parte racchiudere una importante il piccolo rituale, raccoglie varie credenze. Proprio in relazione all’ormai famosissimo lancio della monetina, infatti, si è stabilita la convinzione che il lancio di una monetina, rigorosamente ponendosi di spalle al monumento, racchiude in sé il desiderio e la speranza di tornare a visitare Roma; il lancio di due monetine, invece, ha come scopo quello di trovare l’amore della propria vita; se ne vengono lanciate tre, infine, è nella convinzione che si avveri il desiderio di sposarsi.
Non è escluso che l’usanza di lanciare monete nella Fontana nasca dagli antichi romani
L’usanza di lanciare monete nella fontana, per quanto venga attribuita all’archeologo tedesco, potrebbe avere un’origine del tutto diversa. I romani, infatti, erano soliti avere una venerazione per l’acqua, essendo ritenuto un bene inestimabile, in particolar modo in quanto risorsa utile per la vita. Pertanto consideravano qualsiasi fonte sacra, al punto che arrivavano a offrire sacrifici o vi gettavano dentro oggetti di valore, non di meno i soldi, proprio come accade oggigiorno.