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I Municipio tra i rifiuti, la presidente scrive al Sindaco: ‘È emergenza. Rimetto le competenze’

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Nella giornata di ieri la minisindaca del I Municipio ha rimesso alcune competenze al Campidoglio. Non ha i mezzi per le criticità.

Bandiera bianca. Questo rappresenta la lettera della Presidente del I Municipio romano, Lorenza Bonaccorsi, inviata ieri al Sindaco Roberto Gualtieri e agli assessori Sabrina Alfonsi e Barbara Funari, rispettivamente delegate ai Rifiuti e alle Politiche Sociali. Ci si arrende; non è più sostenibile per il Municipio più centrale della Capitale, fronteggiare la situazione di inquinamento e degrado. Specialmente in zone come piazza Pepe all’Esquilino, via Pretoriano, l’area di via Cipro antistante alla stazione della Metro e dirimpetto al Vaticano, piazzale dei Partigiani e piazzale Ostiense.

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Non siamo in periferia, ma nella zona più centrale di Roma. Che dovrebbe rappresentare un fiore all’occhiello, e invece l’organo di prossimità è esasperato. Non ha i mezzi per risolvere la criticità dei bivacchi, delle risse e dell’inquinamento. Anche solo la presenza di rifiuti come cartoni e siringhe non è sostenibile nell’immediato, in quanto classificati come rifiuti speciali. Nella missiva in cui la Presidente Bonaccorsi rimette le sue competenze presso il Campidoglio si parla di “punti non più gestibili per situazioni di degrado e per condizioni di emergenza sociale“. Affari del Comune da adesso in poi, insomma. Questo il perno del documento. E in particolare parliamo di piazza Pepe, piazzale Ostiense, viale Pretoriano e piazzale dei Partigiani, aree sulle quali evidentemente il Municipio non può intervenire più in maniera incisiva. Un gesto simbolico e dal significato politico non indifferente.

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È talmente alta l’emergenza sociale che non siamo in grado di affrontare queste situazioni“, scrive la minisindaca, aggiungendo che: “Dovremmo avere maggiore forza in termini di risorse, competenze e personale“. Al centro della querelle anche la burocrazia giudicato troppo farraginosa: “C’è incongruenza generale burocratica e amministrativa“. Un problema peculiare con cui da anni si devono scontrare i minisindaci e che è afferente alla mancanza di un vero decentramento amministrativo, per quanto un percorso in questo senso sia iniziato. Gli esempi si sprecano: “Ho incontrato alcuni mesi fa i cittadini dell’Esquilino per trovare una soluzione contro il degrado a piazza Pepe, che deve essere bonificata anche per le ripercussioni che crea il vicino mercato. Ma è impossibile intervenire sulla questione principale, lo spaccio di droga, se non vengono collocate in strade più pattuglie e se non si capisce chi potrà mettere le risorse necessarie per costruire la cancellata che ci chiedono i cittadini. E io quei soldi non ce li ho” racconta la Presidente. Idem in riferimento a viale Pretoriano: “Vengono sgomberate le occupazioni abusive intorno alle Mura Aureliane, ma siccome si fa fatica a controllare l’area, gli stessi occupanti ritornano indisturbati“. Insomma, è chiaro che da solo l’organo di prossimità non ha le risorse e i mezzi per risolvere strutturalmente le problematiche del suo territorio. Ora la palla passa al Campidoglio.

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