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Roma, mucche uccise a colpi di freccia: danni per oltre 10.000 euro

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L'aumento dei prezzi causato da guerra e siccità fa sentire i propri effetti anche sugli allevamenti

Istituto Agrario Emilio Sereni nel mirino: un raid punitivo scuote la comunità, mucche uccise a colpi di freccia e macellate sul posto.

Le immagini parlano chiaro e i fatti, se colti in tempo, avrebbero potuto dire ancor di più: resta soltanto l’amarezza e i cadaveri con cui fare i conti. Un vero e proprio raid punitivo quello andato in scena all’Istituto Agrario Emilio Sereni dove sono intervenuti nella notte. Hanno scelto il modo peggiore: plurale determinato dalle analisi fatte sul luogo, si presume che gli esecutori siano più di uno dall’efferatezza con cui hanno ridotto in fin di vita diverse mucche.

Una persino macellata sul posto: decisioni al limite che attraversano e superano il confine con la scelleratezza, ma chi conosce l’Istituto sa bene che quella della scorsa notte non era la prima “visita a domicilio”. I malfattori hanno agito altre volte: l’intento è sempre lo stesso, prendere più merce possibile. Stavolta accanirsi anche sugli incassi oltre che sugli strumenti e le materie prime. Anche i dirigenti della struttura escludono che si tratti di una ritorsione, si pensa piuttosto a un atto predatorio.

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Roma, istituto agrario nel mirino: danni per oltre 10mila euro

Una vera e propria razzia, in tal senso la Preside dell’Istituto chiarisce: “Noi cerchiamo di instradare dei ragazzi al lavoro, ma gestire determinate attività a Tor Bella Monaca può essere devastante. Anche altre volte sono successe situazioni simili, sono arrivati ad accanirsi anche sui mezzi a disposizione. Preso di mira persino il trattore”. Le parole sono quelle di una donna sfinita e una collettività ferita nell’orgoglio: raid simili possono mettere a repentaglio le attività di un intero anno. Per questo continuare a indagare (e lavorare) è l’unica risposta possibile.

Nel frattempo la struttura pensa a installare sistemi di videosorveglianza, ma non è semplice. Un impianto a norma risulterebbe essere molto costoso, specialmente in un periodo come questo. Subito dopo una rappresaglia così importante. L’atto – anche se non era una ritorsione – ha avuto conseguenze importanti anche in chiave organica. Reperire i fondi, ora, non è facile. L’obiettivo primario è rientrare della materia prima e soprattutto dei soldi persi. Danni per oltre 10.000 euro. 

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