Lazio è anche flora e fauna particolare. Le sorgenti sono un valore aggiunto: conosciamo meglio Santa Susanna.
Il Lazio è una regione particolarmente florida riguardo le materie prime. Il panorama laziale dispone di un verde molto diffuso fra terre incontaminate e terreni da scoprire che permette anche numerose attività extra agricole. Lo studio e la maturazione del vino in primis sono un punto di orgoglio del territorio che propone anche la carne come valore aggiunto. Uno dei pochi riferimenti per quanto riguarda l’allevamento sostenibile grazie alle attività che si svolgono nel Cassinate, ma anche a Viterbo.
Tutte pedine che la Regione si gioca al meglio nel corso dell’anno: istituzione e cultura. Binomio imprescindibile che passa anche dalla gestione degli spazi. La rielaborazione di alcune porzioni di terreno diventate riferimento culturale non solo a Cassino – l’Abbazia e il resto lo confermano – ma anche altrove dimostrano che la comunità laziale ha voglia di fare e crescere. Un’ascesa che passa anche dagli esempi di mantenimento e riciclo delle risorse, numerosi sono infatti i Comuni nel Lazio che ottimizzano ciò che hanno e alimentano colture e materie prime con il lavoro e la gestione collettiva.
Meraviglioso sottopassaggio stellato nascosto nel cuore di questa città italiana
Una delle più grandi sorgenti d’Europa: alla scoperta di Santa Susanna
Una macchina funzionante che permette anche agli addetti ai lavori di implementare un business fiorente. Questo perchè non solo con la cultura, ma anche con l’agricoltura si mangia. Una volontà chiara che si sviluppa attraverso aspirazioni e propositi altrettanto determinati che hanno a che fare con lavori prettamente di amministrazione, ma anche coltivazione e organizzazione dell’impiego di risorse nella sua totalità. Le sorgenti di Santa Susanna in tal senso sono una manna dal cielo perché garantiscono una portata d’acqua di oltre 5000 litri al secondo tra le più grandi d’Europa.
Questo vuol dire aumentare tutte le risorse idriche dei territori nelle vicinanze senza contare l’apporto in termini di coltura e agricoltura con acqua sorgiva sempre pronta. I residenti hanno anche proposto diverse occasioni per valorizzare determinate cascate. Una situazione particolarmente piacevole anche per coloro che i produttori lo fanno di lavoro: numerosi sono gli industriali che investono in Santa Susanna. Le acque in commercio nel Lazio attingono anche da lì, proprio per questo fanno gola a chiunque: a maggior ragione, quando si parla di sorgenti bisogna anche parlare di accordi. Industria e capacità.
Non serve altro al netto di condivisione scevra da speculazioni. Questo forse è l’unico tasto dolente per quello che si conferma ancora oggi uno dei panorami mozzafiato del territorio laziale. Le sorgenti, infatti, sono anche molto suggestive. Questo basta per attirare i turisti. Il resto lo fanno anni di storia, una storia che i curiosi oggi raccolgono a suon di selfie, ma c’è dell’altro che soltanto un occhio più attento riesce a scandagliare. Ecco perchè le visite guidate – possibili una volta al mese – non finiscono mai. Necessità fa virtù, specialmente quando c’è di mezzo il futuro della Terra che passa (inevitabilmente) anche dall’acqua e dalle sue fonti. Santa Susanna in questo è, senza dubbio, un fiore all’occhiello.