Quattro colpi di pistola a Tor Bella Monaca hanno freddato Daniele Di Giacomo nel pomeriggio di giovedì 14 settembre. Un delitto che ancora oggi non trova un colpevole, mentre gli investigatori dipanano il filo di una matassa che lascerebbe intravedere il movente passionale. Quanto all’identità dell’aggressore, però, gli inquirenti brancolano ancora nel buio.
Eppure ieri un sospettato è stato fermato a Fiuggi, mentre si trovava a casa della sorella. Nessuna svolta però per le indagini, solo un soggetto escluso dalla lista: l’assassino di Di Giacomo è ancora in circolazione. Nemmeno la pistola, trovata a casa del sospettato, sembrerebbe riconducibile a quella utilizzata durante l’agguato.
Trovato a Fiuggi testimone dell’omicidio di Daniele Di Giacomo
Non è un indagato, perciò, il 30enne fermato a Fiuggi dai carabinieri. Bensì un testimone che sarà comunque necessario per ricostruire gli accadimenti del 14 settembre, quando Daniele Di Giacomo, 38enne originario della Borghesiana, è stato uccio da 4 colpi di pistola mentre era alla guida di un Suv Mercedes. Accanto a lui la fidanzata, Martina O., ferita anche lei gravemente a un ginocchio. Nell’abitazione del fratello, è stata trovata anche una pistola ma non combacerebbe con quella della sparatoria. In assenza di prove, perciò, gli agenti della Squadra Mobile non hanno potuto che rilasciare il 30enne.
Ucciso in pieno giorno a Tor Bella Monaca: quartiere sconvolto
La morte di Daniele Di Giacomo è avvenuta sotto alla luce del sole, in pieno giorno e alle 17 di pomeriggio. Uno scenario che però non facilita le indagini, considerando che l’assassino ha agito indisturbato tra i passanti per poi darsi alla fuga.
Gli inquirenti seguono al momento una pista passionale, che vedrebbe a questo punto l’ex fidanzato di Martina O. sparare a Di Giacomo. È ancora necessario appurare però questa pista considerando anche i trascorsi del 38enne, gli ambienti che frequentava e, soprattutto, se la sparatoria sia la conseguenza di minacce già ricevute in passato dall’aggressore. Per questo sono stati ascoltati nelle ultime ore anche i parenti della vittima, accorsi dalla Borghesiana, così come la ragazza ferita e ricoverata presso il Policlinico di Tor Vergata, ancora sotto shock per l’accaduto.
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La sparatoria: ipotesi di un sicario
Le autorità stanno approfondendo anche i contatti telefonici della vittima, in merito a presunte minacce o avvertimenti nei giorni prima del delitto. Stando agli ultimi sviluppi delle indagini, non è escluso che Di Giacomo possa essere stato pedinato dal killer, così come l’omicidio possa essere stato fatto per interposta persona, tramite un sicario.
Resta da appurare, poi, la pista della criminalità, che purtroppo prolifera a Tor Bella Monaca, una zona esacerbata nelle ultime settimane dalle aggressioni a Don Antonio Coluccia e ai volontari che più volte si sono impegnati nella salvaguardia del quartiere.